LA METROPOLI DEL VISUALE

0

Immagini di città o città delle immagini? Da questo gioco di parole muove i suoi passi il denso libro di Giacomo RavesiLa città delle immagini. Ravesi, dottore di ricerca presso l’università Roma 3, con esempi provenienti dal cinema, dalle arti visive, dai video musicali, dal VJ’ing, analizza il perspicuo fondersi, nell’arte contemporanea, dei due sintagmi presenti nella domanda iniziale.

Con un forte background interdisciplinare, derivante da approfondimenti sociologici, antropologici e filosofici, Ravesi propone un’indagine analitica di come le immagini raffigurino, nel loro cammino evolutivo, lo spazio contemporaneo dell’odierna metropoli urbana. Un rapporto proficuo, quello tra immagini e città, che permette lo scandaglio del complesso panorama abitativo, consentendo, nello stesso istante, lo studio dei differenti e molteplici apparati audiovisivi -anche nella loro dimensione critico-poietica intermediale- e l’analisi di come noi li digeriamo, ovvero li percepiamo attraverso i nostri gusti estetici e le nostre capacità cognitive. E’ dunque la stessa configurazione artistica a riformulare lo spazio urbano.

L’immagine esalta il luogo-spazio urbano mostrando il fondamento di una vera e propria deterritorializzazione della visione, presupposto basilare della possibilità esperienziale e dell’esplorazione rappresentativa sia della metropoli che dell’audiovisivo. Immagini e città vanno avanti a braccetto per evidenziare le trasformazioni nella e della contemporaneità.

Entrando nel testo troviamo molteplici esempi artistici. Sicuramente fondamentale, come punto di partenza, l’idea che l’immagine sia finestra, vetrina sul mondo che rischia, costitutivamente, di cadere in una piena e infruttuosa autoreferenzialità, come avviene, ad esempio, attraverso una logica simulacrale e iperreale, nei video di Michel Gondry.

Interessante, nell’ultimo capitolo, l’analisi della trilogia qatsi del regista G. Reggio in cui il rapporto tra Uomo e Natura viene studiato mediante l’antitesi immaginifica di scorci metropolitani e paesaggi naturali (Koyaanisqatsi, 1983).

Con il “farsi musica” del visivo, la connessione suono-immagine-spazio si fa sempre più stretta. Ciò avviene, ad esempio, nel VJ’ing; dal montaggio cinematografico passiamo alla performance live. Nel VJ’ing, lo spazio metropolitano, attraverso le tecniche audiovisive, viene plasmato-prodotto per essere abitato, nella durata evenemenziale, dagli spettatori. Con il pubblico diviene quindi possibile  instaurare un comune orizzonte di relazione-fruizione.

Non si tratta dunque di assumere un atteggiamento nuovo; si tratta, piuttosto, di concentrarsi sulle possibilità che offre la tecnologia per riorientare le nostre esperienze anestetizzate affinché esse possano riestetizzarsi. Il ritorno a W. Benjamin e G. Simmel, i quali vedevano nelle immagini riproducibili e nelle metropoli delle potenzialità sensoriali di cui usufruire, potrebbe costituire il punto di partenza per la nuova messa in moto della nostra aisthesis di fronte alle conquiste e alle sfide della tecnologia. Un esempio geniale di ciò può essere costituito dall’opera Megalopoli di Studio Azzurro (VII Biennale di Architettura a Venezia, 2000). Qui trentanove schermi sono attaccati su un muro lungo più di due campi da calcio; essi proiettano immagini da diverse metropoli, tutte “forme urbane differenti” assemblate, come dice Ravesi, a mò di mosaico elettronico indicante le contraddizioni sociali del mondo contemporaneo. Non si giunge così a una semplice quanto fuorviante sinestesia visuale, ma ad una reale interattività immaginifica e metropolitana di cui il libro di Ravesi è ottimo, chiaro e primo interlocutore.

LA CITTA’ DELLE IMMAGINI. CINEMA, VIDEO, ARCHITETTURA E ARTI VISIVE

di Giacomo Ravesi,

Rubbettino editore, Soveria Mannelli (Cz) 2011.

Print Friendly, PDF & Email
condividi:
   Send article as PDF   

Autore

Lorenzo Cascelli

Ho conseguito la Laurea Magistrale in Estetica nel 2012 con una tesi su "The Tree of Life" di T. Malick e "Melancholia" di L. von Trier presso il dipartimento di Filosofia dell'università "La Sapienza" di Roma. Caporedattore prima di Arte e Libri e poi di Cinema presso Pensieri di Cartapesta, da Aprile 2014 sono direttore editoriale di Nucleo Artzine.

Lascia un Commento

Continuando ad utilizzare il sito, l'utente accetta l'uso di cookie. Più info

Le impostazioni dei cookie su questo sito sono impostati su "consenti cookies" per offrirti la migliore esperienza possibile di navigazione. Se si continua a utilizzare questo sito web senza cambiare le impostazioni dei cookie o si fa clic su "Accetto" di seguito, allora si acconsente a questo.

Chiudi