SOGNO CITTÀ DOVE LE BICI SIANO SEMPLICEMENTE MEZZI DI TRASPORTO: PRESENTAZIONE E VISTA SUL LIBRO NO BICI.

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Alberto Fiorillo presenta il suo No bici in anteprima alla Fiera Internazionale del Libro a Torino. Noi lo seguiamo a Roma, alla sua presentazione alla Feltrinelli di Via V.E. Orlando, una Feltrinelli piena in ordine di posto nella sua zona riservata a tali eventi.

Leggendo il titolo del libro di Fiorillo ci s’immagina uno scritto contro le biciclette, contro i ciclisti… E invece no! Scopriamo che questo saggio divulgativo è in realtà a favore della bicicletta, vista come mezzo di trasporto. Il giornalista/scrittore ha focalizzato la sua ricerca partendo dalla domanda: cosa ostacola l’uso della bicicletta in città? Ok, oltre agli automobilisti – per antonomasia acerrimi nemici del mezzo in questione – ed alla mancanza delle piste ciclabili – in questo caso la colpa si affibbia ai sindaci – i veri nemici della due ruote del “giro in rosa” sono gli stessi ciclisti.

L’analisi di tale teoria è sviluppata da un’osservazione sulla Capitale d’Italia, perché si sa che da Firenze in su la bicicletta è uno dei mezzi di trasporto più usato in città. Come scrive Fiorillo è un motus symbol. Il libro analizza le varie sembianze che prende il ciclista, dall’appassionato all’occasionale, al professionista, passando per il mountain biker, il nostalgico, il pedalatore assistito, il fanatico della “pieghevole”, quello della fixie: tutti accomunati dal loro contributo alla ciclo mobilità. Ovviamente il maggior contribuente è il ciclista urbano, colui che fa della sua due ruote un vero e proprio stile di vita. Il possesso di una bicicletta non implica il fatto di essere un ciclista, soprattutto un ciclista urbano! L’analisi ironica e autoironica di Fiorillo apre gli occhi su molte sfumature che sfuggono all’occhio dell’automobilista o del pedone – colui che secondo Ford è soltanto un’ automobilista che ha trovato parcheggio –. Il ciclista si sente invincibile, appartenente a una categoria privilegiata, vive il suo status come appartenente a una casta, non pubblicizzando il suo modo di vivere, altrimenti che eroe sarebbe? Il ciclista vuole essere unico, originale. Alberto Fiorillo, essendo anch’egli un ciclista urbano – per necessità e non per scelta, chiedetelo alla sua vecchia Volvo – ha saputo osservare e rendersi conto che sono i ciclisti i veri nemici di loro stessi, semplicemente perché non vivono il loro mezzo come mezzo di trasporto. La maggior parte delle bici che si vedono a Roma si trovano su balconi, incatenate a pali della luce e su macchine dirette fuori città. Chi vi scrive è un ciclista, occasionale nelle domeniche di mountain bike, giornaliero nell’andare a lavoro, e può accertare che la teoria di Fiorillo è tesi, antitesi e sintesi del fantastico mondo a pedali.

NO BICI 

di Alberto Fiorillo, Ediciclo Editore (La biblioteca del ciclista/18).

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Autore

Andrea Palazzi

"Il passato è presente in ogni futuro". Andrea Palazzi scrive quello che i suoi occhi osservano e quello che la sua epidermide del cuore assorbe. Nelle sue recensioni traspare la continua ricerca tra l'esatta posizione delle cose e la loro giusta dimensione. Per lui l'arte è l'interazione emotiva tra chi crea e chi osserva.

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