Polline | Visiva

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Dove | Via Assisi 117, Roma

Quando | 17 maggio 2014

Info

Programma

Sembra difficile trovare un’adeguata definizione per l’arte contemporanea a partire dagli eventi che di volta in volta la propongono; complicato districarsi nei meandri della molteplicità dei linguaggi che ci parlano tutti insieme in una multi-sensorialità a volte poco utile alla comprensione di ciò che essi stessi dovrebbero dirci: questo è il lato negativo e positivo dell’arte contemporanea stessa.

Nell’evento Polline, organizzato da Visiva Roma, siamo stati sommersi da una miriade di messaggi che non sempre si sono trasformati in informazione. Possiamo dire che l’arte è informazione? Sì, l’arte lo è: essa ci informa su ciò che siamo, su come siamo, su come viviamo, parliamo, percepiamo e trasfiguriamo tutto ciò che viviamo: fruendo di un’opera d’arte, siamo a confronto con noi stessi. Se l’arte non riesce in questo, resta sulla superficie dell’esistenza, così come fa un bellissimo soprammobile.

Polline ci ha mostrato che l’arte può sbalordire i nostri sensi, farci esclamare: “Wow, sensazionale!”. La fitta sequela di performances, che ha circondato il pubblico, ha ostentato il messaggio – leitmotiv della nostra società tecnocratica – che dice: grazie alla tecnologia siamo in grado di realizzare cose fantastiche e fino a poco tempo prima impensabili. La tecnologia e il sensazionale sono componenti essenziali dell’opera d’arte, questo è chiaro, ma se restano fini a sé stessi, dimostrano soltanto le capacità tecniche cui siamo giunti.

Degni di lode sono certamente tutti i lavori proposti durante la serata: molto curati, sono stati ottime esperienze sensoriali. Ciò che è mancato è stata la vera ricerca linguistica, quella che, tramite gli strumenti offerti dalla tecnologia e dall’intelletto, indaga le possibilità che un’opera d’arte può avere nella trasfigurazione della realtà e di noi stessi.

Ancora da ammirare è l’impegno organizzativo profuso per allestire un tale abbondante evento; il confronto fra gli artisti, fra opere d’arte diverse, l’incontro con un pubblico numeroso sono sempre aspetti interessanti e utili per la nostra società. È certamente da augurarsi un prossimo appuntamento in tal senso, sperando in un confronto che sappia sfruttare le incredibili possibilità della tecnologia da affiancare ad una maggiore coscienza artistica, per arrivare a toccare le corde più intime della nostra esistenza.

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Autore

Francesco Bianco

Musicista e critico musicale, da sempre interessato all'arte e al rapporto di questa con la vita. Laureato al DAMS e in Musica Elettronica, lavora come compositore, insegnante e redattore.

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