La Biennale di Venezia | VIVA ARTE VIVA

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Presidente: Paolo Baratta

Direttore Artistico del Settore Arti Visive e Curatore: Christine Macel

Sedi: Venezia, Giardini e Arsenale

Date: 13 maggio – 26 novembre 2017

Orario: 10.00 – 18.00 sede Giardini /10.00 – 20.00 (dalle 10.00 alle 20.00 solo venerdì e sabato dal 13 maggio al  30 settembre) sede Arsenale

Chiuso il lunedì (escluso lunedì 15 maggio, 14 agosto, 4 settembre, 30 ottobre e 20 novembre)

 

Coraggiosa, giovane e all’insegna di un umanesimo che mette in dialogo tra loro gli artisti e il pubblico, così si presenta quest’anno la Biennale di Venezia curata dalla francese Christine Macel (Parigi 1969) dal 2000 Curatore capo del Musée national d’art moderne – Centre Pompidou di Parigidi dove è responsabile del Dipartimento della “Création contemporaine et prospective”.

Tra i 120 artisti partecipanti 103 sono alla loro prima partecipazione e l’esposizionepiù che proporre un tema unico, sin dal titolo dichiara forte e chiaro l’entusiasta celebrazione per l’arte e gli artisti a cui viene data ampia libertà di espressione. Tranne alcune eccezioni, non troviamo sensazionali e stupefacenti lavori ma eterogenee realtà che si confrontano con l’attualità, la storia e la particolarità e complessità di ogni singolo linguaggio e condizione umana. “La scelta di essere artista (dichiara la curatrice) implica una posizione sociale” l’attenzione è quindi posta all’ascolto e all’interazione con l’opera ed il suo creatore che allo stesso tempo è messo in relazione nei nove Trans-padiglioni con il lavoro di artisti affini, di provenienza e generazioni diverse.

Per favorire il dialogo, lo scambio e la conoscenza nella parte antistante del Padiglione Centrale e dei Giardini e in quella antistante alle Sale d’Armi dell’Arsenale sono state pensate situazioni di incontro. Queste sono la Tavola Aperta in cui di volta in volta, ogni venerdì e sabato, un artista incontra il pubblico a pranzo e per parlare del proprio lavoro e il Progetto Pratiche d’Artista che presenta video realizzati dagli artisti stessi che ne documentano il percorso.

Tra i premiati di questa edizioni troviamo la GERMANIA con il Leone d’oro per la miglior Partecipazione Nazionale ad Anne Imhof (Giessen, Germania 1978) e il Leone d’oro per il migliore artista a Franz Erhard Walther (1939 Germania). Una menzione speciale è stata attribuita alla Partecipazione Nazionale del BRASILE con l’interessante lavoro di Cinthia Marcelle (Belo Horizonte, Brasile, 1974) e due menzioni speciali agli artisti Charles Atlas (1949 Stati Uniti) e a Petrit Halilaj (1986 Kosovo)

57. Esposizione Internazionale d'Arte, Padiglione Italia, Roberto Cuoghi, Imitazione di Cristo, Biennale Venezia 2017.

57. Esposizione Internazionale d’Arte, Padiglione Italia, Roberto Cuoghi, Imitazione di Cristo, Biennale Venezia 2017.

Per quanto riguarda la partecipazione italiana “Il mondo magico” è il titolo del progetto espositivo del PADIGLIONE ITALIA curato da Cecilia Alemani. Il titolo si riferisce al libro dell’antropologo napoletano Ernesto de Martino che dalla fine degli anni Quaranta porta avanti una ricerca sui riti, le credenze e le mitologie come possibilità per un rinnovamento. Rispetto le precedenti edizioni più caotiche per numero di partecipanti, questa volta la scelta cade su soli tre artisti Giorgio Andreotta Calò (Venezia 1979), Roberto Cuoghi (Modena 1973) e Adelita Husni-Bey (1985) che senza dubbio suggestionano e provocano lo spettatore. Gli altri italiani presenti in mostra sono Salvatore Arancio (Catania 1974); Michele Ciacciofera (Nuoro 1969); Giorgio Griffa (Torino 1936); Riccardo Guarnieri (Firenze 1933); Irma Blank (Celle, Germania 1934) e Maria Lai (Ulassai 1919 – Cardedu 2013).

A di la del linguaggio struggente, severo e asciutto dei premiati la nostra attenzione cade su contenuti poetici, magici e stranianti che trovano la loro origine nel mito, nella storia, nel sogno ma anche nel sentire e agire quotidiano. Con l’auspicio che anche a voi possa arrivare questa visione rinnovata e vitale vi tracciamo qui un percorso tra i padiglioni e gli artisti che ci hanno particolarmente affascinato.

57. Esposizione Internazionale d'Arte, Padiglione Lettonia, Miķelis Fišers, Installazione Reptiles Immobilize Hallucinating Darwinist, Venezia 2017.

57. Esposizione Internazionale d’Arte, Padiglione Lettonia, Miķelis Fišers, Reptiles Immobilize Hallucinating Darwinist, Biennale di Venezia 2017.

What Can Go Wrong, questo è il titolo della mostra dell’artista Miķelis Fišers (Riga 1970) per il PADIGLIONE LETTONE. Fišers tra installazioni, dipinti, e tavolette incise utilizza un linguaggio esoterico, mitologico e irrazionale per dimostrare come i valori e le disposizioni della società contemporanea non possono che portarci verso un futuro distopico e regressivo. La sua originalità sta nel reinventare con uno stile simbolico, inquietante e vivace, una nuova mitologia che vede contemporaneamente protagonisti rettili, alieni, umani, sirene e replicanti in contesti in cui “mondi” e tempi diversi si trovano a convivere. I titoli molto suggestivi e disarmanti esplicano la condizione di alienazione e cannibalismo dispotico che stiamo vivendo.

57. Esposizione Internazionale d'Arte, Padiglione Nuova Zelanda, Lisa Reihana, In Pursuit of Venus, Venezia 2017.

57. Esposizione Internazionale d’Arte, Padiglione Nuova Zelanda, Lisa Reihana, In Pursuit of Venus, Biennale di Venezia 2017.

Per la prima volta la NUOVA ZELANDA partecipa all’interno dell’area espositiva della Biennale presentando il lavoro di Lisa Reihana (Aotearoa 1964), un film d’animazione digitale composto di 80 vignette di azioni scritte e ideate dall’artista stessa. Il video panoramico dal titolo Pursuit of Venus si estende su una superficie lunga 23,5 metri mostrando, tra testimonianze storiche, mitologia e romanzo, una reinterpretazione del ciclo francese di pannelli dipinti da Jean-Gabriel Charvet, LesSauvages de la Mer Pacifique ovvero “I viaggi del capitano Cook” del 1804 – 05. Le vicende del colonialismo scorrono su di una lunga fascia mostrando così un tempo ciclico. Si tratta di un complesso lavoro multicanale di animazione in cui convergono diversi linguaggi ed in cui  costumi, ambientazione, sonoro sono orchestrati in modo magistrale in narrazioni di incontri reali e immaginati.

57. Esposizione Internazionale d'Arte, Padiglione Irlanda, Jesse Jones, Tremble Tremble, Venezia 2017.

57. Esposizione Internazionale d’Arte, Padiglione Irlanda, Jesse Jones, Tremble Tremble, Biennale di Venezia 2017.

Torniamo al tempo delle streghe nel PADIGLIONE IRLANDESE con Tremble Tremble dell’artista Jesse Jones (Dublin 1978). Con uno sguardo alla situazione attuale del suo paese che richiede una trasformazione del rapporto stato e chiesa, l’artista, ricordando i movimenti  femministi degli anni Settanta, recupera  l’archetipo della strega. Questa figura, creata dalle credenze popolari e frutto di superstizione, grazie ai suoi poteri soprannaturali possiede la capacità di trasformare la realtà. La sua è una riflessione che parte dal primo campione femminile ritrovato 3,5 milioni di anni fa, passa per le voci soppresse delle prove della stregoneria dell’Europa del XVI secolo e per le prove di sinfiziotomia arrivando alla legislazione sull’aborto oggi in Irlanda. L’artista immagina un ordinamento giuridico diverso, in cui le moltitudini vengono assemblate in un corpo gigantesco simbolico.

57. Esposizione Internazionale d'Arte, Padiglione del Tempo e dell'Infinito, Alicja Kwade, WeltenLinie,Venezia 2017.

57. Esposizione Internazionale d’Arte, Padiglione del Tempo e dell’Infinito, Alicja Kwade, WeltenLinie, Biennale di Venezia 2017.

Infine l’attenzione e le percezioni si intensificano nel PADIGLIONE DEL TEMPO E DELL’INFINITO con le opere di Bas Jan Ader, Salvatore Arancio, Attila Csörgő, Edith Dekyndt, Vadim Fiškin, Liu Jianhua, Alicja Kwade, Sebastian Diaz Morales, Liliana Porter, Fiete Stolte, Zhou Tao. Queste ci catturano e  destabilizzano in giochi di specchi, delle proporzioni, delle energie invisibili, dello stato della materia e dell’assenza, facendoci riscopre una realtà alterata e poeticamente silente.

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Autore

Viviana Quattrini

Laureata in storia dell'arte contemporanea all'Università degli Studi di Roma "La Sapienza", collabora principalmente come critica d'arte con la galleria romana RvB Arts. Ha curato mostre istituzionali e in gallerie private. Scrive come redattrice per la rivista Nucleo Artzine.

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