gaLoni/Incontinenti alla deriva

0

Album: Incontinenti alla deriva

Artista: gaLoni

Label: Goodfellas

Anno: 2018

Uscita: 7 dicembre

È sempre riconoscibile gaLoni,

al di là dell’unicità della voce (più caratterizzante col passare dei dischi, più profonda e calda), parliamo del modo di parlare, raccontare, scrivere, armonizzare i pensieri, dare melodia a quello che si vive.

Vede banche dentro agli occhi, sente l’importanza del tempo,

che scorre, che ci allontana e ci avvicina contemporaneamente. Conta i giri della Terra e quanti passi occorrono per starci dietro, per “starsi appresso”.

Incontinenti alla deriva

per quanto sia un disco attuale per quello che racconta, è in effetti una Madeleine astratta continua, che evoca sensazioni, che sappiamo di aver vissuto o di vivere ancora, ma non sappiamo dove le abbiamo fotografate. Fanno parte di noi.

Ha un modo di fare musica gaLoni che emoziona,

quel folk che ti ruba la penna sul foglio per usarla come bacchetta da batteria, che prende in prestito le dita per tamburellarle sulla coscia.

Cantautorato di quelli veri,

di quelli che ti riempiono i pomeriggi, i viaggi in treno, gli occhi di lacrime, ma di quelle buone, e che per giunta non assomiglia proprio a un bel niente che non sia lui, gaLoni.

È un disco bellissimo, che si ascolta e si riascolta e ogni volta è una scoperta.

Non era facile continuare il percorso positivo partito da Greenwich e passato per Troppo bassi per i podi, ma Incontinenti alla deriva, oltre che esserne all’altezza, fa qualcosa in più dei precedenti dischi, è ancora più maturo, più completo, a dimostrazione che l’artista cresce in maniera proporzionale all’uomo e che bisogna “saper leggere” prima di “poter scrivere”.

A rendere tutto ancora più prezioso

è la produzione artistica di Emanuele Colandrea, e le altre importanti collaborazioni al disco: Valerio Manelfi (basso) Giuliano Bastianelli (chitarre elettriche), Matteo Scannicchio (pianoforte in “Stachanov”), Carmine Pagano (trombone), Andrea Ruggiero (violini), Luca Balsamo (fonico), Giancarlo Barbati (chitarra elettrica in “Status quo”).

Print Friendly, PDF & Email
condividi:
   Send article as PDF   

Autore

Andrea Palazzi

"Il passato è presente in ogni futuro". Andrea Palazzi scrive quello che i suoi occhi osservano e quello che la sua epidermide del cuore assorbe. Nelle sue recensioni traspare la continua ricerca tra l'esatta posizione delle cose e la loro giusta dimensione. Per lui l'arte è l'interazione emotiva tra chi crea e chi osserva.

Lascia un Commento

Continuando ad utilizzare il sito, l'utente accetta l'uso di cookie. Più info

Le impostazioni dei cookie su questo sito sono impostati su "consenti cookies" per offrirti la migliore esperienza possibile di navigazione. Se si continua a utilizzare questo sito web senza cambiare le impostazioni dei cookie o si fa clic su "Accetto" di seguito, allora si acconsente a questo.

Chiudi