DA CUBA CON FURORE

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Una compagnia stre-pi-to-sa, da far rimanere il pubblico letteralmente a bocca aperta, tanto che a fine spettacolo, nonostante l’ora tarda, non accennava a smettere di applaudire entusiasta. Per forza: con tutta quell’energia e gioia di vivere, come si fa a resistere? La compagnia Danza Contemporanea de Cuba è esplosiva sia grazie al talento, alla preparazione fisica ed artistica dei venti eccezionali danzatori, sia per le tre diverse coreografie della serata.

Nel primo pezzo, Demo-N/Crazy, il coreografo Rafael Bonachela utilizza i magnifici corpi degli artisti, facendo praticamente a meno della musica e sfruttando invece le loro voci, i loro canti, i loro soffi, i loro suoni e silenzi; i costumi di cui fa uso sono semplici al fine di dare un effetto nature e puntare l’attenzione sul romantico contrasto bianco-nero dei corpi.

Tutto il pezzo rappresenta ogni sorta di profondità viscerale che possa trovarsi nei rapporti umani. Ecco che, sulla versione di Ne me quitte pas dell’artista Nina Simone, l’amore tra due persone viene vissuto passionalmente, con picchi di violenza fisica e psichica che logora i partner fino all’osso, con una tecnica contact dai ritmi velocissimi, dai virtuosismi acrobatici, animaleschi, forti. Una forza talmente reale che non ha più un confine netto con la violenza.

Il secondo pezzo, Casi, di Juan Kruz Diaz de Garaio Esnaola, rappresentato per la prima volta in Europa, sfrutta appieno il potenziale artistico della compagnia, senza utilizzare minimante la musica, se non quella creata dal pianoforte in scena. È così che siamo cullati da ninne nanne, urla e parole spagnole, percussioni e scricchiolii di scarpe da ginnastica. Anche qui il contact è estremo e, misto a gestualità quotidiane, non può che essere il modo più efficace per riprodurre i rapporti umani universali e, in particolare, quelli della realtà cubana. Baci, abbracci, litigi, nevrosi, corse, sequenze di marionette, effetto butterfly sono solo alcuni degli straordinari espedienti di cui fa uso il coreografo. Molto denso sotto l’aspetto emozionale, strutturale e visivo.

L’ultimo pezzo, Mambo 3XXI, completamente diverso dai primi due, è del danzatore e coreografo cubano della compagnia George Cespedes, che fonde elementi di modern dance, contact, street dance con la musicalità trip hop, l’elettronica e la techno di Nacional Eletronica. Il risultato è elettrizzante, nel senso che i danzatori sprigionano energia allo stato puro, si liberano fisicamente del carico emozionale dei precedenti pezzi, anche se a momenti risultano dei robot tutti uguali.

 

DEMON-N/CRAZY
Prima italiana
coreografia Rafael Bonachela
assistenti alla coreografia
Margarita Vilela, Isabel Blanco
costumi
Carlos Díaz, Rafael Bonachela

CASI
Prima europea
coreografia, ideazione, direzione musicale Juan Kruz Díaz de Garaio Esnaola
consulenti musicali
Raul Alapon, Yasser Martínez
costumi
Juan Kruz Díaz de Garaio Esnaola in collaborazione con i danzatori
progettazione luci Fernando Alonso
assistenti alla coreografia
Margarita Vilela, Isabel Blanco

MAMBO 3XXI
Prima italiana
coreografia e costumi George Céspedes
musica
Beny Moré, Nacional Electrónica (Alexis de la O Joya – Edwin Casanova González) sulla versione originale di Pérez Prado
progettazione luci Erick Grass

Spettacoli presentati all’interno della rassegna Equilibrio – Festival della nuova danza

Domenica 12 e lunedì 13 febbraio 2012 ore 21

Auditorium Parco della Musica, Sala Petrassi

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Autore

Audrey Quinto

Mi diletto a tradurre in parole quello che trovo emozionante quando assisto ad uno spettacolo di danza

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