TOMMASO DI GIULIO & BAL MUSETTE MOTEL – Intervista al cantautore

0

 TOMMASO DI GIULIO & BAL MUSETTE MOTEL + CAPTAIN QUENTIN

Dove: Circolo Degli Artisti, Roma 

Quando: 5 gennaio 2012 ore 21.30

Line up:

Tommaso di Giulio – Voce, chitarre, ukulele, percussioni

Simone Empler – Pianoforte, organo, tastiere e cori

Stefano Vaccari – Basso Elettrico

Andrea Freda – Batteria

Per maggiorni info:

pagina facebook

myspace

Il concerto di Tommaso Di Giulio & Bal Musette Motel presso il Circolo degli Artisti inizia in un’atmosfera malinconica, annebbiata, ma suggestiva, forse per la speciale dedica del concerto alla nonna del cantante del gruppo, recentemente scomparsa, o forse per le immagini che scorrono lungo le pareti del locale, in cui una giovane Stefania Sandrelli passeggia con Nino Manfredi nella pellicola C’eravamo tanto amati (1974, Ettore Scola).

E’ proprio dal cinema che partiamo per questa intervista con Tommaso Di Giulio, il cantautore romano che ha fondato nel 2008 i Bal Musette Motel.

Laura Velardi/ Il vostro stile musicale è molto evocativo, a partire dal titolo. Cosa vi ha influenzato, musicalmente parlando, in primo luogo, e quali invece sono le vostre ispirazioni di carattere artistico (cinema, letteratura, ecc?)

Tommaso Di Giulio/ La forma d’arte che ci ha influenzato di più è sicuramente il cinema: pur essendo ispirati da diversi musicisti italiani, come ad esempio Battiato, riconosciamo che la nostra ispirazione primaria è cinematografica, come si intuisce già dall’etichetta dell’album, Sailor & Lula (Records), il cui nome è tratto da un film di David Lynch del 1990. Oltre a Lynch, ci hanno ispirato Fellini, Ciprì e Maresco, e in generale il cinema italiano anni ’60, quello con atmosfere sempre al confine tra realtà e surreale, in cui le vicende amorose e familiari si mescolano a contesti onirici.

 L.V./  Dal punto di vista musicale, “Bal Musette” è un termine che indica una danza, un ballo francese diffuso principalmente a fine ‘800 che finì per definire lo stesso tipo di locale in cui veniva proposto. Com’è nata questa scelta? Volete rendere omaggio ad una tradizione musicale ormai perduta, oppure volete rievocare le atmosfere tipiche di quel contesto?

T.D.G./ Tutto è nato dalla mia lettura di Antonin Artaud. Leggendo alcuni dei suoi libri sono rimasto folgorato dal suo rapporto con i bal musette, dei locali tipici dove lui trovava ispirazione, abbandonandosi spesso all’alcool e alla perdizione. Oltre a ciò, ho sempre ammirato moltissimo i cantautori francesi, e volevo legarmi a questo genere di tradizione musicale.

 L.V./  Ascoltando le vostre canzoni, si percepisce un certo eclettismo, sia nella scelta delle melodie che nella scelta degli strumenti. Che definizione si potrebbe dare al vostro genere musicale?

T.D.G./ Abbiamo coniato un nuovo termine, Trift, per definire scherzosamente il nostro, che è un non genere. Inizialmente ciò è nato dal bisogno di rispondere alle interviste, in quanto è difficile classificare sotto un unico genere le nostre canzoni, dal momento che sono così varie: rock, pop, new-wave, hard-rock, cantautorato, sono tutti stili presenti nelle nostre canzoni. Siccome le sonorità spaziano molto, dall’elettronica di Monitor agli ukuleli di Lievito, mi sono inventato questo nome che spero verrà copiato da altre band, così da poter dire di aver inaugurato un genere!

L.V./ ”Le mie scuse più sincere” è una canzone molto malinconica, dolce amara, e assai ironica. Sembra dipingere delle situazioni, dall’amarezza di chi si trova in fondo al mare, all’affresco di un incubo terribile. Avete mai pensato di comporre per il cinema?

T.D.G./ In realtà il nostro non-genere, il Trift, si propone di rilanciare il Teatro Canzone. Mi sono spesso occupato di musica per il teatro, e i brani del prossimo album riflettono questo mio interesse, in quanto sono molto più recitati, teatrali. In questo momento nel panorama musicale italiano si sta riscoprendo il valore della nostra lingua, della parola, e questo ci ha portato a creare, nel prossimo disco, un legame più coerente tra una canzone e l’altra fondato sulla parola e sull’aspetto narrativo del testo, quasi a realizzare un piccolo film concettuale con la successione delle canzoni.

L.V./ Quando uscirà il prossimo disco?

T.D.G./ Probabilmente il prossimo anno, stavamo pensando di chiamarlo semplicemente “Bal Musette Motel”, oppure “Preludio al diluvio”…vi terremo informati!


Print Friendly, PDF & Email
condividi:
   Send article as PDF   

Autore

Avatar

Lascia un Commento

Continuando ad utilizzare il sito, l'utente accetta l'uso di cookie. Più info

Le impostazioni dei cookie su questo sito sono impostati su "consenti cookies" per offrirti la migliore esperienza possibile di navigazione. Se si continua a utilizzare questo sito web senza cambiare le impostazioni dei cookie o si fa clic su "Accetto" di seguito, allora si acconsente a questo.

Chiudi