Teatrodilina | Le vacanze dei signori Lagonìa

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Le vacanze dei signori Lagonìa - ph Manuela Giusto (11)

ph Manuela Giusto

con Francesco Colella e Mariano Pirrello
scritto da Francesco Colella e Francesco Lagi
regia Francesco Lagi
produzione Teatrodilina, Progetto Goldstein
selezione InBox 2015
31 Ottobre, Teatro dell’Orologio, Roma
 

Ferdinando e Marisa Lagonìa sono una coppia calabra che sta passando una giornata in riva al mare. Un ombrellone, la prua di una barca nell’angolo sinistro e due sedie connotano l’ambiente, con semplicità ed efficacia; il mare in sottofondo proviene dalle casse, ma sembra esistere realmente nel riflesso dello sguardo dei due protagonisti in scena.  Dalle poltrone della Sala Moretti del Teatro dell’Orologio, si viene catapultati in questo ambiente marino. La condizione dello spettatore è scomoda, ci si sente quasi in imbarazzo a spiare uno scorcio così recondito dello vita dei due, della loro intimità più rude, della routine di una coppia che vive insieme da quarant’anni.

Francesco Colella è Marisa, più credibile di una donna nella sua interpretazione femminile. Le azioni sono studiate, i movimenti eseguiti con cura e dovizia di particolari, sinonimo di una fisicità consapevole, nonostante il suo travestimento sia nullo. Bastano un grande vestito fantasia, una molletta per capelli e qualche quadrato di gommapiuma per incarnare una donna vecchia e talmente grassa che ha rinunciato a compiere qualsivoglia azione. La sua indolenza nel corpo non si traduce però nello spirito ancora battagliero e forte, che anela a passioni carnali e desidera ancora fortemente.

Mariano Pirrello è Ferdinando, muratore dalle mani grandi come quelle di Gianni Morandi, altrettanto efficace con il corpo, la sua postura è incurvata e pendente in un atteggiamento sciatto e trasandato quasi rassegnato. Ma è ancora più efficace con la voce che utilizza per lo più con monosillabi di risposta in contrasto al fiume in piena di parole di sua moglie. Il giudizio iniziale di menefreghismo che si tende ad accostare alla sua figura si trasforma poi in corsa. Il suo lassismo è solo apparente, perché è sempre pronto ad aiutare la moglie e ad accontentarla nelle sue bramosie. Il suo personaggio è esattamente l’opposto della sua compagna, silenzioso, arrendevole, sottomesso.

La coppia alterna momenti di litigi ironici, a delicate sospensioni del tempo, racconti personali quasi commoventi, ricordi dolorosi e rabbiose rivendicazioni. Uno spettacolo malinconico ma anche spregiudicato, che combina gli elementi con raffinatezza e che nel sua nulla, lascia più tracce di tanto riempire. Teatrodilina si conferma essere quella compagnia così attenta ai particolari e così devota e rispettosa del suo pubblico che si è sempre dimostrata. Al teatro dell’Orologio si è conquistata un percorso monografico che la vede protagonista con ben 3 spettacoli, il già da noi recensito “Banane” e la prima nazionale de “Gli Uccelli Migratori”.

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Autore

Valeria Loprieno

Caporedattrice della sezione Danza e Teatro. Danzatrice, coreografa e insegnante di danza. Laureata con il massimo dei voti, in Lettere con indirizzo discipline dello spettacolo alla Sapienza di Roma. Scrivetemi a teatro@nucleoartzine.com

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