T COME TENEREZZA E TRASGRESSIONE

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Dopo La pornographie des ames, l’eclettico artista canadese Dave St-Pierre prosegue il suo trittico con la seconda pièce sulle emozioni proprie degli esseri umani e tra esseri umani.

Tutto lo spettacolo Un peu de tendresse bordel de merde! verte intorno alla tenerezza, all’istintivo bisogno di riceverne e di darne. Quante volte ci siamo imbattuti in situazioni che hanno richiesto una ricerca di cambiamento nel nostro modo di amare per poter continuare ad andare avanti nella nostra esistenza?

Mentre il pubblico prende posto, i membri della compagnia si mescolano alla platea, arrampicandosi sui sedili tra una fila e l’altra, sdraiandosi sulle ginocchia delle persone, sedendosi al posto loro e rubando biglietti. Sul fondo del palcoscenico, solo una lunga fila di sedie e Dave-St Pierre, con una parrucca bionda ed integralmente nudo, che saluta saltellante il pubblico con una vocina in falsetto e manda baci e cuori a tutti, provocando risate e ilarità tra gli astanti.

Una volta che gli artisti, saliti ordinatamente sul palcoscenico, prendono posto, fa la sua entrata l’attrice Enrica Boucher la quale si presenta, in lingua inglese e francese, come la nostra hostess per la serata.

Per due ore consecutive questa figura, all’inizio austera poi umana come tutti noi, ci spiegherà, con fare provocatorio, cos’è la tenerezza e come sono ridicoli i comportamenti che ne scaturiscono. Per questo motivo lei preferisce riversare tutto il suo flusso di emozioni nel divorare torte.

Il pattern dello spettacolo si regge su un’ alternanza tra un momento scherzoso, leggero, ilare – contraddistinto dalla parrucca bionda e dalla nudità integrale dei danzatori – ed  un momento serissimo, in cui i danzatori sono vestiti da persone comuni. Il change dei vestiti, e dunque dei momenti, viene effettuato in tempo reale, senza utilizzo alcuno delle quinte. Tale scelta coreografica che fa sì che il pezzo sia del tutto reale.

Tutto ciò a cui lo spettatore assiste infatti è VERO. Vero come l’acqua che bagna il linoleum del palco e fa pattinare i corpi nudi degli artisti. Vero come gli schiaffi che fanno arrossire di dolore le facce degli uomini che si autoflaggellano. Vero come l’intenzione di interagire diversamente col pubblico. Vero come mettersi a nudo, in tutti i sensi. Vero come la masturbazione. Vero come noi spogliati di noi stessi, denudati fino in fondo, fino all’osso.

E fa male al cuore, tanto da lasciare vuoti, per quanto scava dentro l’anima di noi tutti.

UN PEU DE TENDRESSE BORDEL DE MERDE!

Di Dave St-Pierre

Con Enrica Boucher, Eugénie Beaudry, Camille Loiselle-D’Aragon, Julie Carrier, Julie Perron, Karina Champoux, Sarah Lefebvre, Aude Rioland, Emmanuelle Bourassa-Beaudoin, Eve Pressault-Chalifoux, Geneviève Bélanger, Silke Grabinger, Sophie Dalès, Marie-Eve Quilicot, Alexis Lefebvre, Luc Boissonneault, Eric Robidoux, Renaud Lacelle-Bourdon, Simon-Xavier Lafebvre, Francis Ducharme, Gabriel Lessard.

Direttore artistico e coreografico Dave St-Pierre

Agente George Skalkogiannis

Direttore tecnico e design luci Alexandre Pilon-Guay

Tecnico del suono Benoit Bisaillon

Con il sostengno di Conseil des Arts set des lettres du Québec

Venerdì 24, sabato 25, domenica 26

Auditorium Parco della Musica, Sala Petrasssi – Roma

 

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Autore

Audrey Quinto

Mi diletto a tradurre in parole quello che trovo emozionante quando assisto ad uno spettacolo di danza

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