IL VIAGGIO (CINE)LUNATICO DI GEORGES MELIES

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Nessuno come Georges Méliès, inventore e storicamente precursore degli effetti speciali nel mondo del cinema, ha capito la reale portata di quella che è, per alcuni aspetti, l’essenza stessa di quest’arte. Il cinema immaginato, sognato, reso fantastico, proprio per il suo essere inevitabilmente eccessivo; un cinema talmente potente da divenire immagine, essenza e profumo di pellicola che diventa evanescente, frutto del più bello degli incantesimi.

«Questa sua influenza per le magie e gli incantesimi si deve al grande debito di Georges Méliès nei confronti dell’arte circense, alla quale egli, da sempre, fu irresistibilmente attratto», confessa il famoso giornalista e corrispondente di cinema e cultura dalla Francia, Mario Serenellini, celebre firma de La Repubblica, in occasione della presentazione della rassegna “Maratona Méliès” al Museo Archeologico Virtuale (M.A.V.) di Ercolano, nata nel mese di dicembre, per celebrare il 150° anniversario dalla nascita del più grande illusionista cinematografico di tutti i tempi.

Nella “Sala Piccola” del M.A.V. si è tenuto un suggestivo incontro in cui Mario Serenellini ha presentato capolavori del cinema muto, restaurati dalla Cinématéque Française. In quest’occasione è stato possibile vedere l’immenso Le voyage dans la Lune, nella prima edizione in bianco e nero del 1902 e poi quella magnificamente a colori del 1929, oltre a grandissimi cortometraggi come Une nuit terrible del 1896, Pygmalion e Galathé del 1898, La femme volante del 1902 e Une indigestion del 1902.

Tra poco uscirà nelle sale di tutto il mondo il nuovo attesissimo film di Martin Scorsese che sarà in 3D, dal titolo Hugo Cabret, lungometraggio che prende spunto a piene mani dal fantasmagorico mondo creato da Georges Méliès: un paese delle meraviglie dove tutto sembra possibile e dove i bambini, con il potere della loro immaginazione, riescono a fare qualunque cosa.

«Ciò che stupisce», continua ancora Serenellini, «è che, mentre i Lumière partirono subito in quarta con il documentario, Méliès amava incantare, sorprendere, e allora via con giochi di botole nascoste, sovrapposizioni e sovraimpressioni, il tutto visto sempre in maniera molto circense». C’è da dire che Méliès si mosse ben prima dei Lumière, ma il suo cinema, fin da quando cominciò la sua carriera di prestigiatore e di direttore del noto teatro Robert-Houdini, accolse la sua eredità di illusionista e la donò al mondo del cinema.

Che cos’è, in fin dei conti, il cinema se non anche capacità di far magie, illudere, incantare? La luna con l’occhio bucato, celeberrima scena del Viaggio sulla luna, siamo probabilmente noi, in una versione arcaica, capovolta, iperrealista. “Il cinema deve essere più vero della realtà”, diceva il grande mago del cinema italiano Federico Fellini. E forse è proprio così.

 MARATONA MéLIèS

Martedì 13 Dicembre, ore 10:45

Museo Archeologico Virtuale, Ercolano, Napoli

materiale video, introduzione e scelta dei cortometraggi a cura di Mario Serenellini

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