CINQUANT’ANNI DI SICILIA…IN PUGNO

0

Davidù, a soli nove anni, sale per la prima volta sul ring. E’ figlio e nipote di pugili e tutti sperano che riesca a vincere i titoli tanto agognati da suo nonno prima e da suo padre poi. Attraverso stralci delle vite dei protagonisti, il regista Enia offre al pubblico un assaggio del suo primo romanzo Così in terra.

La lettura, accompagnata dalla chitarra di Giulio Barocchieri, compie dei salti lungo cinquant’anni di storia siciliana, dal ’42 al ’92.  Quando, per la prima volta, fa a pugni fuori dal ring, Davidù si scopre coraggioso e forte come non immaginava, ma anche improvvisamente indifeso di fronte al sorriso di una ragazzina che gli tiene la mano insanguinata. Impara, crescendo, che la vita è una lotta, che in terra si cade, dalla terra ci si rialza, ed è in terra che si combatte.

Non avendo più il padre, il campione Paladino, Davidù cresce con i racconti di Zio Umbertino e di nonno Rosario, tipici masculi siciliani che gli insegnano le loro regole d’amore e di morte e gli fanno capire che in una città come Palermo c’è il reale pericolo di finire per sbaglio in un’ammazzatina.

La lettura è colorita dal dialetto siciliano e riesce ad appassionare, a divertire, a far riflettere. Il pugilato è inteso come metafora della vita, che nel suo punto più alto può diventare danza.

Inizialmente si fa un po’ fatica a lasciarsi prendere, ma poi, sia la scelta del registro ben bilanciato tra comicità e tragedia, sia la vivacità e il trasporto con cui l’autore legge le sue pagine, conquistano il pubblico. Un coinvolgimento che, però, potrebbe essere totale e più costante se l’autore avesse scelto di realizzare la performance in uno spazio più piccolo, che riducesse al minimo la distanza tra attore e spettatore, perché di fatto si tratta solo di una lettura e non di una messa in scena.

Il passaggio più intenso è certamente quello relativo alla prigionia subìta da nonno Rosario durante la guerra in Africa. Per leggere questo passaggio, infatti, Enia abbandona il leggìo e va a sedersi in proscenio. Il racconto si basa sull’esperienza realmente vissuta dal nonno che, per essersi avvinghiato al piede di un medico a cui chiedeva pietà per sé e per i suoi compagni da giorni sotto il sole senza acqua, viene sbattuto in una cella d’isolamento dalla quale nessuno esce vivo.

Non a caso il consenso più caloroso che a questo punto del racconto il pubblico riserva all’attore dimostra che è forse questa la giusta dimensione per godere appieno della lettura dei pugni presi e dati, delle carezze ricevute e date.

COSI’ IN TERRA

Letture di Davide Enia

Accompagnamento musicale Giulio Barocchieri

Dal 10 al 15 aprile 2012

Piccolo Eliseo Patroni Griffi– Roma

 

Print Friendly, PDF & Email
condividi:
   Send article as PDF   

Autore

Avatar

Lascia un Commento

Continuando ad utilizzare il sito, l'utente accetta l'uso di cookie. Più info

Le impostazioni dei cookie su questo sito sono impostati su "consenti cookies" per offrirti la migliore esperienza possibile di navigazione. Se si continua a utilizzare questo sito web senza cambiare le impostazioni dei cookie o si fa clic su "Accetto" di seguito, allora si acconsente a questo.

Chiudi