ArteScienza: Chante de la matière

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Impulso – stupore di musica: titolo e sottotitolo del festival ArteScienza, manifestazione internazionale di arte e cultura contemporanea, organizzata dal CRM di Roma. Iniziata giovedì 20, la manifestazione durerà fino al 6 luglio. Prima tappa al Teatro Studio del Parco della musica; tutto il resto presso l’Accademia Filarmonica Romana.

Chante de la matière   

per Feed-Drum, SkinActs e Multi-percussioni

Artisti:

Laura  Bianchini, Michelangelo Lupone – Ideazione e musica

Philippe Spiesser – Interprete

Silvia Lanzalone – Live Electronics

Maurizio Palpacelli, Luciano Ciamarone – Assistenti Audio

Emanuela Mentuccia – Disegno Della Luce

Dove: Auditorium Parco della musica – Teatro Studio

Quando: 20 giugno

Info:

Artescienza

CRM

Ascolta: Canale youtube del CRM

Il legame fra arte e scienza è proprio il nocciolo della questione. Il modo comune di vedere le cose, quello in cui siamo abituati a leggere il mondo, ci porta troppe volte a ridurre la realtà in comparti staccati, scollati, che sembrano impossibilitati ad un qualsiasi dialogo fra loro. Nel caso della produzione artistica questa concezione stagna va per la maggiore. Ma immaginiamo cosa sarebbe stata la Sonata Al chiaro di luna di Beethoven senza l’esatta, dinamica ed espressiva tecnologia del pianoforte, strumento all’epoca nuovo e innovativo per ideazione, materiali, tecnologie, in grado di coniare un nuovo suono, che rimarrà emblematico di un’epoca. Ecco, come in tanti altri casi (direi nella maggior parte), espressione estetica e tecnologia sono cresciute insieme, si sono supportate a vicenda e hanno contribuito l’una allo sviluppo dell’altra.

Il tema cardine del festival ArteScienza è proprio questo: unire la ricerca scientifica alla produzione artistica, e fare questo nella musica. Bisogna sempre considerare che, in questo contesto, lo scopo finale è quello di realizzare dei brani musicali e la produzione proveniente dal CRM (Centro di ricerca musicale) non tralascia mai questo discorso: nei brani ascoltati durante la serata inaugurale del festival, tutti di “marchio” CRM, si è potuto assistere alla mostra di meravigliosi strumenti aumentati, di ideazione e produzione CRM, sui quali Philippe Spiesser ha interpretato tre brani di ottima musica. L’equilibrio fra ricerca scientifica, ricerca linguistico-musicale e pura ispirazione artistica era esplicito. La maestosità degli SkinAct e la coinvolgente presentazione scenica, non occultavano in nessun modo la qualità puramente musicale di tutti i brani in programma.

Il concerto inizia con un pezzo di Laura Bianchini, Terra (2012), per Feed-Drum (prima italiana). Gli altri tre brani in programma sono tutti di Michelangelo Lupone: Fit (2003 – 2011), per percussioni ed elettronica (prima italiana); Canto di madre (1998), per computer; Spazio Curvo (2012), per tre SkinAct. Il Feed-Drum e lo SkinAct sono strumenti a percussione aumentati, ovvero in grado di produrre suoni che percussioni “normali” non sarebbero in grado di realizzare. Riescono a fare questo grazie all’ausilio di elementari componenti elettromeccanici e soprattutto grazie al supporto di approfonditi studi sui nodi vibrazionali della membrana delle percussioni.

Attraverso tutti e quattro i brani vengono esplorati e presentati i risultati delle ricerche scientifiche condotte dal CRM, in cui traspare l’ispirazione artistica e la personalità, intellettuale e spirituale, degli autori. Leggendo le note di sala raramente si scorge un motivo o una spiegazione puramente scientifica, anzi: gli aspetti umanistici prevalgono nettamente (e probabilmente fanno da guida) in tutto ciò che il CRM e ArteScienza ci propongono. Ciò è esemplificato nel brano Canto di madre, nel quale il materiale sonoro deriva direttamente o indirettamente dalla voce di Silvia Schiavoni: “Il lavoro intorno al concetto di madre, ha fatto emergere una pluralità di sensi e accezioni. La tolleranza, la sofferenza, il perdono, la speranza, sono i temi che in diverse culture ricorrono nel riconoscimento dei ruoli o del vissuto di una madre; il senso esteso di questi temi ha suggerito e stimolato l’intreccio tra le parti del brano”.

Il festival continua, con molti altri eventi presso l’Accademia filarmonica romana, fino al 6 luglio. Leggi il programma qui.

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Autore

Francesco Bianco

Musicista e critico musicale, da sempre interessato all'arte e al rapporto di questa con la vita. Laureato al DAMS e in Musica Elettronica, lavora come compositore, insegnante e redattore.

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