LA RIVOLTA DALL’ALTRA PARTE DEL MARE

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Le rivolte dei paesi del Nordafrica hanno scosso l’Europa. Un tratto di mare ci separa da un mondo che sembrava essere sempre uguale a se stesso, con i suoi dittatori violenti ed enormi masse di gente povera e senza speranza. Un mondo di cui eravamo solo spettatori distratti e perplessi, incapaci di comprenderne gli eventi.

Tunisia, Egitto, Algeria, Libia: ognuno di questi paesi ha dato vita a una rivolta diversa. Per raccontare la storia di questi movimenti è necessario conoscere la gente, liberarsi della propaganda e respirare gli odori delle strade. Quello di Domenico Quiricio, inviato de La Stampa, è il resoconto giornalistico di tutto ciò, testimonianza diretta delle sciagure e delle speranze dei giovani del Maghreb.

Tutto è iniziato il 17 dicembre 2010, quando i poliziotti hanno requisito la frutta del venditore abusivo Mohamed Bouaziz il quale, per protesta, si è dato fuoco. Questo gesto di disperazione ha coinvolto tutta una generazione; essa è scesa in piazza per dare fuoco a quel potere che permetteva questo tipo di violenze. Per la prima volta, dopo mezzo secolo, si è messa in atto una rivoluzione che non ha urlato parole antioccidentali, ma semplicemente hurrya, libertà.

Una rivolta di giovani alla ricerca di un mondo governato da un potere che non sia più corrotto; quegli stessi giovani che fino a poco tempo fa partivano per affrontare il pezzo di mare che separa l’Europa dall’Africa per scoprire se esista realmente quel mondo di libertà e giustizia di cui hanno sentito parlare.

Quiricio racconta quanto questa speranza che spinge alla fuga sia stata spesso delusa. Per gli occidentali le conquiste civili sono da mettere sotto chiave, soprattutto quando a richiederle sono uomini che vengono da un’altra terra. Il modello democratico europeo è perfetto, ma solo quando viene guardato da lontano.

Questo atteggiamento dell’Europa democratica è, per l’autore, politicamente sbagliato, poiché induce la rivolta araba ad ispirarsi ai regimi islamici. La vittoria dei partiti islamisti che sostengono i regimi sta nella loro capacità di parlare ai poveri attraverso un linguaggio a loro comprensibile; nello stesso momento in cui avviene ciò, la democrazia occidentale diventa sempre più lontana, non adatta a queste terre, alla sua “esportazione” oltremare.

Chiuso nei propri pregiudizi e presunzioni, incapace di comprendere un mondo così complesso e diverso dal proprio, l’Occidente sta perdendo tutte le possibilità per avvicinarsi ai paesi arabi. L’unica soluzione rimane quella di spogliarsi di ogni certezza per cercare d’attraversare il mare, portando con sé solo la volontà di sostenere la voglia di giustizia e di libertà di questi giovani affinché si possa seguire un unico sogno mediterraneo.

 PRIMAVERA ARABA. LA RIVOLUZIONE DALL’ALTRA PARTE DEL MARE.

Autore Domenico Quiricio,

Casa editrice Bollati Boringhieri editore, 2011, Torino. pp. 217.

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Autore

Rosario Rispoli

Mi sono laureato in Filosofia all’università la Sapienza di Roma, attualmente sono dottorando presso l’università Cà Foscari di Venezia. Oltre che al pensiero di Feuerbach, Marx e della filosofia classica in generale, negli ultimi anni ho seguito con forte interesse il dibattito filosofico contemporaneo. Appassionato di politica e di temi sociali, amo intraprendere lunghe discussioni. Email: ros.rispoli@gmail.com

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