LA CASA CHIUSA DELL'ARTE

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DIGNITA’ AUTONOME DI PROSTITUZIONE

dal Format di Elisbetta Cianchini e Luciano Melchionna,

regia Luciano Melchionna,

luci Camilla Piccioni,

costumi Michela Marino,

assistenti alla regia Roberta Caldironi, Antonio Porcaro, Roberto Arabiano,

relazioni esterne Luisa Berio,

organizzazione Antonio Cappelli,

supervisione al progetto Mario Melchionna,

management Twelve Entertainment Agency

cast http://www.dadp.it/it/inside.asp?p=4

dal 28 Giugno al 7 Luglio 2012

Casale della Cervelletta – Roma

Foto: Luca Gandolfi

 

Il Casale della Cervelletta non è il luogo nel quale ci si aspetterebbe di vedere uno spettacolo; si tratta di un casale con torre medievale, situato all’interno della riserva naturale Valle dell’Aniene. Presto detto: Dignità Autonome di Prostituzione non è uno spettacolo. Non ordinario, almeno: è piuttosto una casa chiusa, la Casa Chiusa dell’Arte.

Gli spettatori in fila alla biglietteria rimangono sorpresi nel vedersi consegnare, oltre al normale biglietto, quattro dollarini: banconote false di piccolo taglio. E ancor prima che il pubblico venga fatto entrare, ha inizio l’incredibile. Non c’è un solo testo, ce ne sono molti; non c’è una sola scenografia, ce ne sono diverse, disseminate nelle ali del castello: stanze, sotterranei, cantine, giardini. Ragazze e ragazzi vestiti da maîtresse accolgono non un pubblico, ma una folla di clienti. Gli attori sono prostitute, «si lasciano scegliere, esaminare e soppesare in cambio della propria Arte e del proprio Cuore». Ha così inizio l’ardua contrattazione che stabilisce il prezzo di ciascun monologo/prestazione, dopo la quale i clienti potranno usufruire della Pillola del Piacere Teatrale.

Elisabetta Cianchini e Luciano Melchionna hanno dato forma ad un format teatrale particolarissimo, che possiede in nuce un duplice proposito: da una parte quello di restituire dignità al mestiere dell’attore e al dispositivo teatrale nella sua interezza, e dall’altra quello di offrire al pubblico un intrattenimento provocatorio ed emozionante, che faccia riflettere sulle varie crisi dell’esistenza umana. I monologhi richiamano grandi autori, da Shakespeare a Dostoevskij, da Pasolini a Melchionna stesso.

Contemporaneamente, i vari attori offrono le loro performance in diverse location, su richiesta di un singolo spettatore o di gruppi più numerosi: durante l’arco della serata, ogni attore reciterà il suo monologo più volte. Il cast risulta estremamente eterogeneo per età, esperienza e qualifiche: non solo attori, ma anche cantanti, ballerini, artisti di strada, mimi. Ciascun performer interpreta un personaggio ben determinato: ad esempio Giorgia Trasselli riveste magistralmente i panni di Un’Altra, madre di famiglia che ha sempre messo da parte se stessa, senza darsi mai per spacciata; l’ottimo Sandro Stefanini, nel pezzo Il Militargay, è un militare discriminato dall’esercito per la sua omosessualità; David Gallarello è L’Inquisitore, ispirato a I fratelli Karamazov; Federico Le Pera in Er Teatro Novo espone le proposte dell’autore incarnando uno di quei ragazzi di vita cari a Pasolini.

­Il format propone dunque un’accattivante e coinvolgente catalogo di tipi umani che, per umanità e lirismo,  si avvicinano a quelli dell’Antologia di Spoon River. Dignità Autonome di Prostituzione vince il Golden Graal 2008 – Premio Speciale per l’idea e la regia e Premio miglior attrice – e il Premio Napoli Cultural Classic 2012 come miglior spettacolo teatrale. Non solo partecipa a importanti festival teatrali italiani ed europei, ma si colloca sicuramente tra i progetti più innovativi degli ultimi anni.

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Webmaster - Redattore Cinema

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