Intervista ai promotori di TaxiGallery

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Loro c’hanno il Maxxi… noi c’abbiamo il Taxxi! Questo è lo slogan dell’iniziativa indipendente e autofinanziata TaxiGallery, coordinata dai fotografi Daniele Pinti, Flora Contoli e Claudia Sordi che abbiamo intervistato per saperne di più.

Per leggere la recensione dell’evento clicca qui.

Info: sito web TaxiGallery

Ludovica Marinucci: Com’è nata l’iniziativa e con quali obiettivi?

Daniele Pinti, Flora Contoli e Claudia Sordi: TaxiGallery è nata dall’idea di utilizzare spazi non-convenzionali per promuovere l’arte e favorirne la diffusione anche al di fuori dai circuiti tradizionali spesso asserviti a logiche esclusivamente commerciali. L’intento è stato dunque sia quello di trovare spazi nuovi per la libera espressione artistica, ma anche di mettere in circolo l’arte per le vie della città, come un messaggio nella bottiglia, per entrare in contatto con un pubblico casuale, eterogeneo, internazionale, composto da persone anche del tutto estranee al mondo dell’arte.

Infatti il taxi che porta di volta in volta la mostra non ha nessuna indicazione o segnale esterno. Capitarci dentro è un fatto di pura fortuna!

L. Marinucci: Quali sono i requisiti e i meccanismi con cui scegliete gli artisti?

D. Pinti: Di solito proponiamo agli artisti con cui siamo in contatto una tematica di base intorno alla quale si aggregano coloro che hanno dei lavori attinenti, poi il profilo definitivo della mostra viene elaborato insieme ai partecipanti. Inoltre siamo sempre aperti alle proposte che vengono spontaneamente dagli artisti, e anzi, ci piacerebbe che questa modalità si realizzasse ancora più spesso.

L. Marinucci: Come si deve comportare il tassista durante la corsa-esposizione?

C. Sordi: Chiaramente ci interessa regalare questa esposizione casuale anche al tassista, quindi lo prepariamo sulla natura della mostra, sul tema che abbiamo sviluppato, sullo scopo dell’iniziativa. L’entusiasmo del valore aggiunto rappresentato dalla mostra lo porta naturalmente a presentarla come fosse anche una sua creazione.

Nel nostro progetto il concetto di libertà è un ingrediente importante: da parte del viaggiatore, che non è obbligato a visitare la mostra se non vuole, allo stesso modo il tassista può serenamente scegliere come proporre questo valore aggiunto.

Noi selezioniamo i tassisti più sensibili all’attività artistica. Il mio particolare scopo è di arrivare ad un numero alto di esposizioni in taxi, tutte circolanti nello stesso momento.

Con la nostra iniziativa favoriamo l’incontro fra pubblico, artisti e tassisti, avvicinandoli a modalità nuove di “esporsi”, ognuno nell’ambito della propria esperienza.

L’arte regala a prescindere delle emozioni forti, prima o poi.

L. Marinucci: Che progetti avete per il futuro? In che direzione evolverà l’iniziativa?

F. Contoli: TaxiGallery ha già un percorso di due anni durante i quali sono state organizzate molte mostre in taxi ma anche di tipo tradizionale, abbiamo preso parte ad eventi diversi, e partecipato con la nostra particolare modalità espositiva a campagne di tipo sociale. Oggi il futuro per noi è sicuramente continuare a fare le mostre in taxi ma anche uscendo dai confini della città di Roma dove l’iniziativa è nata.

Abbiamo in calendario per gennaio la prima taxi-galleria a Milano e stiamo lavorando affinché nei prossimi mesi possa partire il nostro primo taxi fuori dai confini nazionali! Per l’esattezza a Berlino! D’altra parte il taxi è una sorta di passepartout, qualcosa di assolutamente universale, essendo un servizio presente praticamente ovunque nel mondo.

Tra i progetti per il futuro ad appassionarci c’è anche l’idea di realizzare a breve un album differente, con poesie e racconti brevi! TaxiGallery ha già ospitato con successo opere di pittura, è dunque tempo di aprirsi anche ad altre forme d’arte!

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Autore

Ludovica Marinucci

Project Manager di Nucleo, mi occupo delle partnership e della promozione del nostro progetto editoriale. Scrivetemi a progetto@nucleoartzine.com

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