I SOLDATI DEL RE

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I tre racconti di Carlo Aianello – che non è solo autore di successo, ma anche famoso giornalista attivo in Italia, a partire dalla metà degli anni quaranta del novecento – rientrano nella categoria dell’antirisorgimento: questi, infatti, offrono un’originale chiave di lettura dei fenomeni relativi al passaggio dall’ancien régime all’Italia unificata. Aianello non è affatto autore reazionario, piuttosto egli sembra voler analizzare il Risorgimento alla luce di una riflessione che tenta di allontanarsi da qualsiasi forma di retorica. Il tentativo dell’autore è quello di sfuggire alle inutili idealizzazioni diffuse nelle analisi degli storici e dei letterati a lui contemporanei. Il fulcro di questi racconti non sta nella lotta tra eserciti che marciano sotto diverse insegne, né, tantomeno, in quella tra esercito regolare del regno e popolazioni insorte contro di esso; l’autore vuole bensì sottolineare la crisi di coscienza e di identità scaturita in seguito agli eventi storici del Risorgimento e in particolar modo ai moti rivoluzionari del 1848.

Dunque, quello descritto in questo testo è un periodo di pochi mesi o addirittura di pochi giorni; ma, nonostante ciò, si tratta, comunque, di una stagione di grande intensità politica, gravida di attese e attraversata da un forte vento di speranza. Infatti, si mettono in scena tanto le infuocate ed eroiche intenzioni dei rivoluzionari, quanto la fedele obbedienza dei conservatori alle ragioni di una parola data ad un sovrano. I protagonisti sono persone umili, destinate a subire, più che a fare la storia. Si tratta, come ad esempio nel primo episodio, di una mediocre attrice di teatro che divide le sue simpatie sentimentali tra un alfiere borbonico e uno studente prossimo a gettarsi sulle barricate; oppure, come nel secondo episodio, di una ballerina che si infiltra tra i rivoluzionari per ordire una vendetta ai danni di un ufficiale dei lancieri, suo, oramai, ex amante. Infine, nella terza e ultima storia, vengono narrate le vicende di un fuciliere oltraggiato e schernito da una banda di studenti. Quello che hanno in comune questi personaggi è che ognuno di loro combatte una guerra personale dentro il quadro della grande Storia, del quale essi non hanno quasi sentore o di cui non percepiscono la portata politica.

In questo modo, Aianello giunge a formulare una propria idea di storia: ogni uomo va considerato prima di tutto un soldato del re, ogni uomo occupa un ruolo che il destino o la sorte gli hanno assegnato. Ognuno può essere una vittima o un carnefice, vinto o vincitore, tuttavia tutti dovranno sottostare al tribunale estremo del tempo, presieduto da un Dio giudice pietoso, che livella, stritola e polverizza. In questi racconti gli essere umani evocano i tratti del racconto di Caino e Abele e il sangue che scorre nelle strade è qualcosa che sgomenta e atterrisce. Difatti, quello che pervade le tre storie è proprio un sentimento di finitudine che non coincide solo con il declino di una precisa epoca, ma coinvolge idee e sentimenti. La condizione umana è caduca e all’umanità non resta che redimersi nel sentimento cristiano del perdono, il quale apre la strada ad una profonda percezione di uguaglianza. Ma l’autore, più che sminuire le azioni degli uomini, più che deprezzare il loro desiderio di combattere, il loro patire ingiustizie o l’inseguire chimere, si preoccupa di cercare un senso ai fatti della Storia, anche a quelli più disumani e feroci. Tale senso si può trovare solo nella consapevolezza che le persone umili, componenti della Storia, non sono nient’altro che povere vittime, sudditi, per fortuna, di un re più giusto e misericordioso di quello contro cui o per cui combattono e il cui regno non è di questo mondo.

SOLDATI DEL RE

Autore, Carlo Alianello

Casa editrice, Hacca, 2011

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Autore

Rosario Rispoli

Mi sono laureato in Filosofia all’università la Sapienza di Roma, attualmente sono dottorando presso l’università Cà Foscari di Venezia. Oltre che al pensiero di Feuerbach, Marx e della filosofia classica in generale, negli ultimi anni ho seguito con forte interesse il dibattito filosofico contemporaneo. Appassionato di politica e di temi sociali, amo intraprendere lunghe discussioni. Email: ros.rispoli@gmail.com

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