Festival Internazionale del Film di Roma – La luna su Torino

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La luna su Torino di Davide Ferrario è stato presentato fuori concorso all’ottava edizione del Festival Internazionale del Film di Roma.

La luna su Torino, di D. Ferrario, Ita 2013, 90′

Sceneggiatura: Davide Ferrario

Montaggio: Claudio Cormio

Fotografia: Dante Cecchin

Scenografia: Francesca Bocca, Valentina Ferroni

Musica: Fabio Barovero

Suono: Vito Martinelli

Produttore Esecutivo: Ladis Zanini

Produzione: Rossofuoco in associazione con Banca Sella / FIP / Fargo Film con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte

Interpreti: Walter Leonardi, Manuela Parodi, Eugenio Franceschini, Daria Pascal Attolini, Aldo Ottobrino, Benedetta Perego, Franco Maino, Giulia Odori, Franco Olivero, Gianni Bissaca, Stefano Scherini,

 

 

Davide Ferrario torna a Torino partendo da una delle sue peculiarità. La città, come tutte quelle situate sul 45 parallelo, segna uno spartiacque ideale tra il polo nord e l’equatore. Una linea che divide fisicamente l’emisfero boreale e, più idealmente, la vita dei tre protagonisti impegnati a tracciare il loro personale confine tra le tante vicende di tutti giorni e agognando la meta geografica più ambita: la felicità.

Ironicamente scandito dalle parole di Leopardi che fanno da trade d’union nel senso generale degli accadimenti, il film di Ferrario evidenzia un affresco edulcorato in cui le riflessioni esistenziali diventano un gioco scherzoso, sospeso fra serio e faceto, che, non prendendosi mai sul serio, si permette di scomodare i grandi temi del vivere comune affrontandoli con freschezza e vitalità.

Al centro, come sempre, i difficili rapporti amorosi che costellano la vita di Ugo, Anna e Dario. Senza basarsi su una sceneggiatura forte nel senso lato del termine, Ferrario gioca sui “momenti”, a volte improvvisati, a volte sapientemente costruiti, evitando abilmente di scadere nel facile patetismo tipico delle commedie sentimentali e sorreggendo il tutto con una regia matura, sospesa tra un gusto per l’immagine non troppo comune nel cinema italiano e una decostruzione dei canoni della commedia che da sempre contraddistingue il suo cinema. Tra grosse tartarughe, agenzie di viaggi e pesanti tomi del poeta di Recanati, Ferrario viaggia accanto ai temi più ovvi del cinema nostrano offrendo una rivisitazione sempre personale e poco banale. Restano i sorrisi intelligenti di chi ormai è abbastanza saggio da sapersi interrogare sui perché del mondo con ironia e spontaneità.

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Webmaster - Redattore Cinema

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