Festival del cine español: El mundo es nuestro

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Sabato 11 maggio è stato proiettato presso il cinema Farnese Persol di Roma, in occasione della 6° edizione del festival del cinema spagnolo, il film El mundo es nuestro, opera prima di Alfonso Sánchez, vincitore del Premio del Pubblico e Miglior Attore al Festival di Málaga. In questa commedia il regista spagnolo riesce a farci “ridere della crisi”, toccando, fra una battuta e l’altra, importanti temi politici e sociali.

El mundo es nuestro di Alfonso Sánchez, Spagna 2012, 90’.

Sceneggiatura: Diane Bardinet, Alfonso Sánchez.

Fotografia: Daniel Mauri.

Montaggio: Carlos Crespo.

Scenografia: Mar García.

Musica: Maravilla Gypsy Band.

Produzione: Álvaro Alonso, Alfonso Sánchez.

Cast: Alfonso Sánchez (El Cabeza), Alberto López (El Culebra), Olga Martínez (Natalia), Antonio Dechent (delegato del governo), José Rodríguez Quintos (Fermín).

El mundo es nuestro è un film molto particolare perché interamente finanziato attraverso il crowdfunding, ovvero un finanziamento “dal basso” attraverso la raccolta di denaro da parte di un gruppo di persone. Inoltre, i due personaggi principali, el Cabeza e el Culebra, sono già famosi in Spagna in quanto protagonisti di una web serie di successo. Ci troviamo di fronte ad un film che potrebbe rappresentare un nuovo modo di fare cinema, un cinema anti-crisi che nasce sul web e cresce grazie alla raccolta di finanziamenti.

 El Cabeza ed el Culebra sono due ladruncoli di quartiere che un giorno decidono di fare il colpo grosso rapinando una filiale bancaria per poi scappare in Brasile con il bottino. Mentre i due conducono goffamente la rapina, però, entra nella filiale un uomo carico di esplosivo che minaccia di farsi saltare in aria se non andrà in televisione entro un’ora. Nel frattempo, fuori dalla banca, la polizia, guidata dall’ispettrice Jimenez, cerca di capire la strana situazione che da rapina si è trasformata in sequestro. All’interno della banca cresce sempre più la paura che la polizia non abbia intenzione di mandare la televisione. Fra gli ostaggi casualmente c’è anche una donna che nella vita fa la giornalista, la quale si arrangia per trasmettere in diretta tv ciò che sta succedendo lì dentro. Finalmente l’uomo con l’esplosivo, Fermin, può lanciare il suo messaggio in televisione riguardo la sua difficile situazione economica. Sentita la sua storia, i due rapinatori e molti degli ostaggi si immedesimano nella sua condizione precaria e si schierano dalla parte del povero uomo cominciando anch’essi a lanciare messaggi di protesta in diretta. Il sequestro si trasforma così in un circo mediatico che raggiungerà dimensioni inaspettate.

El mundo es nuestro è ambientato a Siviglia e, nonostante le scene siano girate soprattutto all’interno della banca, abbiamo un forte elemento che rappresenta la città: la processione. Ci troviamo, infatti, nella Semana Santa, un evento importantissimo nella tradizione della città spagnola. La processione, organizzata da tempo, deve necessariamente passare sulla strada dove si stanno svolgendo le operazioni della polizia e l’ispettrice Jimenez, che ovviamente non è di Siviglia, cerca invano di fermarla.

Il film è costruito sulla caratterizzazione comica di alcuni personaggi e sulle gag che si susseguono per tutta la durata del film. El mundo es nuestro è stato, infatti, definito da alcuni critici come “un lungo sketch” e questa sua struttura impedisce al regista di emergere, di esplicitare un proprio stile ben definito e riconoscibile. Quelle che possono essere, però, le carenze dal punto di vista tecnico di quest’opera prima, sono ampliamente compensate dal dialogo e dalla sintonia che il regista riesce ad instaurare con lo spettatore. Il sovraffollamento sullo schermo di personaggi e di battute sembra esprimere proprio questa forte voglia di mettersi in contatto con il pubblico, senza dare spazio a momenti di sospensione che potrebbero interrompere il flusso della comunicazione. Le risate sono assicurate per tutta la durata del film che, grazie al continuo avvicendarsi di situazioni comiche, riesce ad ironizzare anche su temi seri ed attuali come la crisi economica e la disoccupazione. Nonostante l’apparenza, infatti, l’argomento trattato è molto importante e il messaggio che il regista vuole lanciare è probabilmente quello che la crisi ci colpisce tutti, ma allo stesso tempo ci può unire e rendere forti, proprio come è successo per il finanziamento del suo film.

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Autore

Marta Palamidessi

Laureata in Letteratura Musica e Spettacolo. Studentessa di Editoria e Scrittura.

4 commenti

  1. Avatar

    Me gusta que os haya encantado la película.

    Porque desde un principio, la gente y sobre todo algunos que se creen que saben mas que nadie del cine español, les cerraron las puertas a su proyecto, es mas no ha estado entre las nominaciones de los Goya 2012, vamos una vergüenza.

    Esta visto que la película “EL MUNDO ES NUESTRO”, se entiende perfectamente fuera de Sevilla, fuera de Andalucia y fuera de España, no?

    Os recomiendo que vayáis viendo los cortos, pero ahora se trata de “LOS COMPADRES”, para que cuando en 2014 se estrene la nueva película “EL MUNDO ES SUYO”, sepáis de que van los personajes que salen en la película.

    Gracias, un abrazo de un sevillano.

    • Marta Palamidessi
      Marta Palamidessi il

      Hola,
      de hecho me llamó la atención la película y el uso del crowdfunding como su fuente de financiacíon.

      El argumento de la película, la crisis, es de actualidad en Italia como en España. Por los jóvenes interesados en el arte, como yo, muchas veces las puertas están cerradas, pero no hay que rendirse!

      Tengo mucha curiosidad de ver los cortos y la próxima película que va salir, y si voy a tener la oportudidad seré feliz de poderla reseñar.

      Saludos, Marta.

  2. Avatar

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