AFFACCIARSI SUL GENERE UMANO: UN SENTIERO VERSO IL SENSO DELLA VITA

0

Le immagini raccolte da Guglielmo Pepe per la mostra del National Geographic Il senso della vita si pongono il compito di dare un contenuto visivo all’interrogarsi dell’Uomo sul senso del suo esistere. L’impossibilità di una risposta definitiva a questa domanda fa sì che ad essa si possa variamente cercare di avvicinarsi scegliendo, di volta in volta, sentieri diversi.
Gli scatti si concentrano su quattro temi ritenuti tanto importanti per gli esseri umani da essere esemplificativi di tutta la loro Storia: l’amore, la pace, il lavoro, la salute.

Dalle languide carezze tra ragazze nella Parigi notturna del quartiere Marais scelte da William Albert Allard agli sposi bambini del Rajastan ritratti da Stephanie Sinclair, l’amore è esposto come legame tra gli esseri umani e il mondo che li circonda, legame che assume sembianze diverse a seconda del contesto sociale e culturale in cui prende forma.

Tale vincolo non è tuttavia sufficiente a raccontare il senso dell’esistenza umana. Ulteriori rapporti segnano l’esserci degli uomini: i rapporti lavorativi.

Le immagini in mostra cercano di illustrare il concetto di lavoro – nel bene e nel male chiave di volta e schema di comprensione della società -, attraverso le sue differenti sfaccettature. Dalla riflessione mistica del convento di Novo-Tikhvinsky (Gerd Ludwig) alla costruzione dei binari ferroviari in Sud Africa (Medford Taylor), passando per l’emblematico accostamento tra le spaccapietre ugandesi di Randy Olson e gli impiegati del colosso Google a Mountain View di Lynn Johnson, soffermarsi sul lavoro porta a porsi ulteriori interrogativi sullo stato della società che gli uomini continuano a strutturare.

Nemmeno le condizioni lavorative sono però bastevoli a spiegare il senso della vita. Un ulteriore vincolo subentra, o si vorrebbe subentrasse, a connettere ancora di più gli esseri umani: la pace.

Pace come sospensione della guerra, illustrata dal carro armato fermo nel mezzo di un campo coltivato (Steve McCurry), come tutela dei diritti nella Solidarność di Tomasz Tomaszewski, come collaborazione, nella panificazione comune tra cristiani e musulmani nel monastero egiziano di Santa Caterina (Matt Moyer): differenti espressioni dello stesso concetto, tanto ampio da non poter essere definito in maniera univoca.

L’ultimo tema che le immagini hanno il compito di spiegare è quello della salute, considerata «precondizione affinché gli altri valori possano dispiegarsi».
Un altro raffronto, di nuovo semplice quanto paradigmatico, tra lo stato di denutrizione del bambino indiano fotografato da Steve Raymer e il benessere pantagruelico dei suoi coetanei nord-americani (Jodi Cobb), porta ancora a interrogarsi sugli errori che si continuano a infliggere ai propri simili, mentre lo sviluppo delle nuove tecnologie rappresentato da George Steinmetz o da Mark Thiessen induce a riflettere sugli aspetti controversi del progresso scientifico.

Al termine di questo specifico sentiero, scelto per circumnavigare la fondamentale domanda sul senso della vita, si può cogliere l’incapacità degli esseri umani di render conto della propria condizione: troppe sono le prospettive che si aprono nel tentativo di analizzare se stessi come genere. Si può però decidere di porsi davanti alle immagini esposte come fossero finestre spalancate sul pianeta Terra, dalle quali osservare lo svolgersi di quei rapporti che, giusti o sbagliati che siano, danno un senso all’esistenza.

Il senso della vita: amore, lavoro, pace, salute.
Palazzo delle Esposizioni, via Nazionale 194, Roma
A cura di Guglielmo Pepe
10 marzo – 13 maggio 2012
Immagine Carolyn Drake Layka, Xinjiang, Cina, Vita quotidiana di una famiglia uigura

Print Friendly, PDF & Email
condividi:
   Send article as PDF   

Autore

Roberta Astolfi

Convinta che i linguaggi siano una chiave per la comprensione del mondo, cerco di conciliare l'interesse per per le problematiche politico-sociali dell'attualità con la passione per le creazioni fantastiche. Laureata in Filosofia Politica, con basi di Filosofia del Linguaggio, affronto gli aspetti teorici e pratici di entrambe attraverso un dottorato di ricerca in Filosofia del Diritto.

Lascia un Commento

Continuando ad utilizzare il sito, l'utente accetta l'uso di cookie. Più info

Le impostazioni dei cookie su questo sito sono impostati su "consenti cookies" per offrirti la migliore esperienza possibile di navigazione. Se si continua a utilizzare questo sito web senza cambiare le impostazioni dei cookie o si fa clic su "Accetto" di seguito, allora si acconsente a questo.

Chiudi