Premio Equilibrio Roma per la Danza Contemporanea 2013 – II parte

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Continua, dopo la prima serata, la presentazione dei finalisti al Premio Equilibrio per la nuova danza, sotto la direzione artistica del grande coreografo Sidi Larbi Cherkaoui. All’interno del festival, come ogni anno, sono state selezionate quelle che sono state ritenute le nuove eccellenze del panorama nazionale italiano. Il Festival Equilibrio si svolge all’Auditorium Parco della Musica, Roma.

Domenica 3 febbraio 2013

Gleni Caci “ Hospice”

Compagnia CANI “Trio con bandiera”

Daniele Ninnarello, Ricardo Ambrozio “Many”

Giovanna Velardi “Carmen duo”

Alice Gosti “Ho sempre voluto regalarti un elefante rosa” 

Premio Equilibrio Roma per la Danza Contemporanea 2013

Il primo lavoro, Hospice, vede due danzatori in un mondo fatto di ventilatori, coriandoli rossi e una vasca da bagno.
Questo estratto tocca nel suo svolgimento e nella sua drammaturgia gli animi soli e romantici degli spettatori, ci racconta ciò che succede ad una persona che sa di dover morire ma non è ancora nella fase peggiore del suo declino. Ci trasmette la solitudine e i  silenzi di coloro che sanno di essere spacciati ma ancora non sono consci di questo sapere. Il lavoro, ricercato, intimo e chiaro è supportato da un disegno luci, funzionale al messaggio di attesa verso la morte e da un movimento consapevole e attento.

Cambia completamente il panorama con la compagnia CANI: tre corpi, una bandiera italiana e poco più. C’è molto movimento, molta astrazione e poco messaggio; i danzatori sembrano volersi misurare con la forza di gravità, con il peso e lo spazio del palco senza lasciare troppo su cui riflettere allo spettatore.

Daniele Ninnarello e Ricardo Ambrozio portano in scena un lavoro fluido in cui la danza propriamente detta è la protagonista. Una coppia di uomini ci mostra un impeccabile duo in cui i corpi entrano ed escono dal suolo, in cui il dialogo ha a che fare con due uomini ma con molti altri, in cui l’indecisione fa parte del concetto di base. Dei volti emozionali completano questo lavoro tecnicamente molto valido e, forse, il suo sviluppo ci regalerebbe anche un po’ di sazietà drammaturgica.

Parlando di drammaturgia ci spostiamo immediatamente verso Giovanna Velardi che, con il suo giovane partner, ci racconta Carmen, una donna forte che ben conosce il suo destino. Giovanna alterna momenti esuberanti ed ironici a momenti in cui si tocca il filo della tristezza. Respiriamo un’atmosfera quasi popolare, creata con qualche oggetto scenico, e un preciso messaggio degli interpreti. Tutto ciò è legato ad una danza tecnica, pulita e definita, che si sposta agilmente tra le molte sfaccettature coperte oggi dalla definizione di “danza contemporanea”.

L’ultimo pezzo in concorso, dal nome tanto poetico quanto poco comprensibile dopo la presentazione, è il lavoro di Alice Agosti, coreografa italo-americana.

Tre danzatrici, cosparse di polvere si attirano e si respingono, come calamite, danzando una famiglia, un legame, rappresentato da una poltrona rossa all’angolo della scena. Tecnicamente difficile da definire, il loro lavoro lancia tanti spunti e non ne conclude altrettanti. Interessante il disegno luci che dialoga con la polvere e la libertà con cui i corpi si articolano sulla scena.

Le pièces presentate all’Auditorium hanno ognuna una particolarità, sono estremamente differenti nei contenuti e nelle scelte di rappresentazione dei loro creatori, a volte comprensibili, altre meno. Il materiale artistico ed emozionale presentatoci, sicuramente esemplare nel rappresentare i diversi linguaggi espressivi della danza e non solo, verrà studiato da una giuria di chiara fama che deciderà il segno artistico di questa edizione del Premio  Equilibrio 2013.

Viste le premesse l’interesse nella sentenza è davvero molto alto.

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