STILL CORNERS: UN SOGNO CHE DURA UN'ORA

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STILL CORNERS

Line up: 

Tessa Murray

Greg Hughes

Leon Dufficy

Luke Jarvis

Quando: 18 Marzo 2012

Dove: Circolo degli Artisti, Roma

Foto: Luca Gandolfi

Per maggiori info:

Still Corners | Free Music, Tour Dates, Photos, Videos

Still Corners

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Still Corners – Sub Pop Records

<<Che genere fanno?>> <<Dream pop>> <<E che diavolo è il dream pop?!>>

Questo è uno dei tanti dialoghi che capto tra la gente mentre mi affretto ad entrare al Circolo degli Artisti. Già: che cos’è il dream pop? Sicuramente è un’espressione ridondante, dato che tutta la musica pop è nata per sognare.

Fortunatamente, quando gli Still Corners salgono sul palco e iniziano a suonare, non c’è più spazio per le domande tecniche e i dubbi sui sottogeneri della musica indie contemporanea: il pezzo d’apertura, interamente strumentale, rapisce il pubblico immergendolo in un’atmosfera cupa e romantica, fatta di tastiere e suoni vagamente anni ’80. Sullo sfondo scorrono immagini di film che si ripetono nevroticamente e accentuano il ritmo ossessivo e vibrante di Cuckoo: il momento tanto atteso è arrivato e Tessa inizia a cantare.

I suoni freddi ed elettronici si sposano perfettamente con la sua voce languida ed eterea. E’ impossibile smettere di guardarla, un po’ per i sensuali capelli biondi, un po’ per l’ipnotizzante vestito e righe, un po’ perché sa interpretare benissimo il ruolo di artista affascinante. Appena smette di cantare, però, si trasforma in una timida ragazzina – o forse anche questo fa parte del personaggio? – che quasi si vergogna a dialogare con il pubblico: <<Per me è una grande emozione essere qui, Roma è una delle mie città preferite. Ci sono venuta quando avevo 18 anni l’ultima volta!>>.

Gli Still Corners sanno alternare musiche cupe e ipnotizzanti, come Velveteen e I Wrote in Blood – che starebbero benissimo nella colonna sonora di un qualche film horror – a tenere melodie fatte di sospiri e campanellini, come The White Season e The Twilight hour, canzoni che ricordano moltissimo i Broadcast della tragicamente scomparsa Trish Keenan. Le note iniziali di Endless Summer, invece, fanno venire alla mente The Rip dei Portishead.

Quello che contraddistingue gli Still Corners è la loro incredibile eleganza. La voce sensuale di Tessa si muove sinuosa tra gli accordi taglienti della chitarra, che diventa un rasoio sonoro in grado di incidere per pochi attimi l’animo di chi ascolta. I quattro membri del gruppo sembrano molto uniti e alternano i loro ruoli, scambiandosi gli strumenti ad ogni pezzo.

La band londinese (nata dall’incontro tra il musicista Greg Hughes e la cantante Tessa Murray) ha pubblicato, nel Novembre del 2011, il suo album d’esordio dal titolo Creatures of an Hour. Creature di un’ora sono gli SC sul palco del Circolo degli Artisti, ammalianti personaggi che ci regalano un’ora di concerto davvero emozionante. Il pubblico chiede a gran voce il bis, che non si fa attendere. Tessa, con un fare un po’ impacciato ci invita a comprare il loro disco e si cimenta in un pezzo acustico, per poi concludere il live show con l’intenso brano Into the Trees, che riassume perfettamente la loro musica: <<underneath, in a dream, in between>>.

Non so ancora definire il dream pop, ma so per certo che gli Still Corners fanno musica eccezionalmente bella.

Se ti piace la musica indie, leggi la recensione sul concerto degli History of Apple Pie qui

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Webmaster - Redattore Cinema

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