Conversazioni | Roberta Rosato, violista

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Intervista rilasciata dalla violista Roberta Rosato in occasione di Emufest, Festival internazionale di musica elettroacustica del Conservatorio Santa Cecilia, durante il quale è stata impegnata nell’esecuzione di due brani, Veglia di Alessio Rossato e Il Persistente, il dialogico: ricordo di Paolo Gatti.

Quale è stato il tuo percorso di studi e di musicista?

Il mio percorso parte da molto lontano, ero solo una bambina quando mi sono avvicinata alla musica. La decisione di studiare uno strumento ad arco deriva da un sogno, nello specifico il violino, ma mio padre, musicista, mi indirizzò alla viola. Fu un innamoramento lento e faticoso che alla fine mi ha portato a risultati di alto livello. La mia carriera musicale ha origini pugliesi, per poi continuare a Roma dove ho concluso gli studi presso il Conservatorio di Santa Cecilia sotto la guida di Luca Sanzò.

Il passaggio in una grande città ha cambiato radicalmente il modo di rapportarmi alla vita musicale e sociale facendomi crescere sotto ogni punto di vista. La consapevolezza raggiunta al termine dei miei studi è totalmente diversa rispetto al passato; mi sono immersa nel mondo della musica classica per poi lanciarmi in esperienze di musica barocca eseguita con strumenti originali, di musica contemporanea ed elettronica apprendendo le diverse tecniche esecutive. Mi sono affacciata a delle realtà che difficilmente si conoscono durante il percorso di studi classico, ma mi ritengo fortunata di aver potuto studiare con un docente che mi ha fornito le basi per affrontare qualsiasi tipo di repertorio rendendomi una strumentista versatile.

Recentemente hai eseguito due composizioni ad Emufest. Qual è stato il tuo approccio psicologico e musicale in merito e in che misura ritieni essere importante il rapporto compositore-esecutore?

Ho avuto la fortuna di esibirmi in questo prestigioso festival anche in passato, ma la recente esperienza è stata molto più significativa e impegnativa, poiché ho maturato, negli anni, la conoscenza e l’approccio musicale in ambito elettroacustico, e in quanto mi sono ritrovata ad eseguire da solista due brani: Veglia di Alessio Rossato, per viola d’amore e live elettronics e Il Persistente, il dialogico: ricordo di Paolo Gatti per viola barocca, moderna, elettrica ed elettronica su supporto. In Veglia ho sperimentato per la prima volta l’utilizzo della viola d’amore, strumento tanto affascinante quanto complesso. Eseguire questo brano è stato per me non solo un’occasione di sperimentazione, ma anche e soprattutto uno stimolo e un confronto con me stessa. rosat1Ne Il Persistente, il dialogico: ricordo, brano a me dedicato, la difficoltà non era tanto relativa all’esecuzione quanto all’interpretazione. Il pezzo è caratterizzato dall’utilizzo di tre viole con un unico esecutore, il quale deve essere in grado di evidenziare l’evoluzione musicale creando suggestioni sempre diverse. A proposito di queste esecuzioni, credo che il rapporto diretto tra esecutore e compositore sia una condizione fondamentale per la comprensione del brano e per la sua realizzazione. In tempi moderni eseguire un brano del passato è sicuramente difficile poiché non abbiamo fonti dirette, ritengo, per tanto, che questo tipo di musica possa essere definita una musica convenzionale. Quello che accade invece con l’esecuzione di brani di compositori viventi è totalmente diverso in quanto c’è un continuo confronto e scambio di idee, soprattutto quando il pezzo prende forma grazie alle sinergie tra compositore ed esecutore; in particolare, ho riscontrato che una qualsiasi suggestione proposta dal compositore apre la mente dell’esecutore che arriva subito a capirne la tipologia di esecuzione.

Progetti Futuri?

Tra i miei progetti futuri sicuramente posso citare: il Quartetto Antheia, di cui sono violista e fondatrice. L’idea è quella di affrontare un repertorio classico con strumenti originali, un progetto ambizioso e pieno di stimoli che spero possa volgere al meglio; e l’Orchestra regionale della Calabria Paolo Serrao la cui stagione sinfonica ha preso il via lo scorso 19 novembre. Continuerò, inoltre, ad approfondire lo studio con alcuni gruppi come: Gli Arcadi – Orchestra da Camera di Roma tra barocco e contemporaneo; l’Orchestra Xilon di Roma e l’Orchestra Roma Sinfonietta tra musica classica e leggera. Mi è capitato, inoltre, di suonare in giro per il mondo sempre in situazioni diverse tra loro, e in futuro non escludo possano esserci altre occasioni di questo tipo.

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Autore

Francesco Bianco

Musicista e critico musicale, da sempre interessato all'arte e al rapporto di questa con la vita. Laureato al DAMS e in Musica Elettronica, lavora come compositore, insegnante e redattore.

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