PAROLE NON SOLTANTO PAROLE, PAROLE TRA NOI

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La scena è divisa in due, quasi a far intuire che ci sarà uno scontro, oppure un doppio gioco; anzi, meglio dire una doppia faccia. Sulla scena due tavoli separati da un muro e tre musicisti ai piedi del palco che, con voce, chitarra e percussioni accompagneranno per tutto lo spettacolo le pause tra un corto e l’altro. Molto bravi e suggestivi. Come lo sono gli attori, del resto, che lasciano passare il tempo piacevolmente, catturano l’attenzione e scompongono le labbra degli spettatori, facendole inarcare più e più volte.

Parole, parole, parole, la trilogia di corti (che in realtà sono quattro, due dei quali dello stesso autore)  viene messa in scena dalla Compagnia dei Panni Sporchi. In realtà non si tratta soltanto di parole: sono racconti di parole, del modo in cui le stesse non dette abbiamo a volte maggiore importanza di quelle ostentate e sparate a forza dalla bocca; racconti di come non si riesca a comunicare, della tendenza a difendersi nelle conversazioni, sottolineando i difetti degli altri, soltanto perché, magari, non si hanno molti concetti da espletare. Il corto centrale, L’ Angelo Nero, è incentrato proprio su questo punto. E’ emozionante e fa riflettere. Tutti vorrebbero insegnare, ma non sopportano poi i comportamenti altrui; tutti vogliono parlare dei propri problemi, ma poi fuggono davanti a quelli degli altri. E da lì nasce il dubbio dei dubbi: ma al giorno d’oggi sappiamo comunicare?

E’ forse questo un problema intrinseco dell’esistenza umana, problema a cui neanche Robespierre riesce a sottrarsi, nell’ultimo corto, il più lungo, che lascia in sospeso il tutto.

L’inizio resta la parte migliore: così spontaneo e ben ritmato che non sazia mai. E’ un continuo crescendo d’appetito. Lo spettacolo si chiude con tutti gli attori sul palco, spogliati dei loro personaggi, che si lasciano applaudire dal pubblico salutandolo con una bella verità: a cercar di comprendere ci si passa una vita, e poi lei passa e non viene capita.

Bello spettacolo, davvero.

PAROLE, PAROLE, PAROLE

 Di Simone D’Alessandro, Barbara Lalli e Paolo Mattei

Regia di Barbara Lalli, scene e costumi Violetta Canitano, luci e fonica Francesco Leogrande

Dal 14 al 18 dicembre 2011 – Teatro Trastevere, Roma

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Autore

Andrea Palazzi

"Il passato è presente in ogni futuro". Andrea Palazzi scrive quello che i suoi occhi osservano e quello che la sua epidermide del cuore assorbe. Nelle sue recensioni traspare la continua ricerca tra l'esatta posizione delle cose e la loro giusta dimensione. Per lui l'arte è l'interazione emotiva tra chi crea e chi osserva.

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