Kamilė Gudmonaitė | Dreamspell

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©Laura Vanseviciene Sapnas

©Laura Vanseviciene Sapnas

 
dal Sogno di August Strindberg
regia Kamilė Gudmonaitė
con Mantas Zemleckas, Danas Kamarauskas, Gražvydas Staigvilas, Balys Ivanauskas, Aurimas Bačinskas, Gytis Laskovas,
coro Rūta Žibaitytė, Danguolė Petrikaitė, Gintarė Kulikauskytė, Jovita Skardžiūtė, Paulina Simutytė
produzione UTOPIA Theatre – Accademia di Musica e Teatro di Lituania
in collaborazione con Ambasciata della Repubblica di Lituania in Italia – Lithuanian national drama theatre, Ministero della Cultura della Repubblica di Lituania
 
24 ottobre 2015, Teatro India

All’interno del progetto di lavoro del Teatro di Roma presentato per la stagione teatrale 2015/16 dal titolo “Teatro. Dunque sono.” è stato presentato il personalissimo lavoro di Kamilė Gudmonaitė – giovane regista lituana – tratto dal Sogno di August Strindberg. Presentato all’interno del segmento di stagione Mondi in Scena, che si propone di entrare in contatto con le nuove identità artistiche internazionali, la Gudmonaitė presenta un lavoro rigoroso ed energico seppur inserito in tinte cupe e atmosfere oniriche.

Il corpo di un Poeta viene trasportato all’interno di un sogno misterioso, sulla melodia di voci che cantano: al suo risveglio, il mondo di Oneiros lo accoglie in un luogo dove le luci fredde producono ombre capaci di distorcere le figure presenti. Un gong bronzato alle spalle del poeta troneggia in alto, al centro della scena, di fronte a lui cinque miniature che raffigurano delle porte. Il compito del poeta sarà quello di aprire la porta dietro il quale potrebbe essere nascosto l’enigma del mondo. Ben presto però l’atmosfera del sogno si tinge d’inquietudine e quest’ultimo si rivela essere una sorta di processo di kafkiana memoria: il Poeta è solo, è incolpato di essersi messo alla ricerca dell’ignoto, scherno e beffeggi sono ciò che lo aspettano come risposte ad ogni tentativo di districarsi fra questioni inaccessibili al pensiero logico. I personaggi fantasmagorici – interpretati dai giovani attori dell’Accademia Lituana di Musica e Teatro con precisione e sensibilità – in un turbinio di movimenti coreografici ci invitano ad immergerci nel gioco teatrale, ad interrogarci sul senso della vita, a ridere secondo quei canoni di umorismo che lasciano l’amaro in bocca.

Le diverse scene che si susseguono sono quadri immaginari che hanno come cornice sonora voci astratte, accompagnate dalla modulazione continua del gong: sono questi suoni a prendere la forma della voce stessa della regista, che impronta la struttura del lavoro con questo continuo commento sonoro, capace di alternare atmosfere di grande smarrimento e suggerire conforto al temerario Poeta in altri momenti.

Il Poeta incarna la risposta sovversiva agli schemi imposti dalla società, che ricerca nell’ignoto una risposta di creatività. È la stessa regista a dire: «Secondo Carl Gustav Jung i sogni sono la finestra del nostro inconscio. Essi possono offrire una soluzione ai problemi con cui ci si confronta durante il giorno. Fin dall’infanzia dobbiamo “soddisfare i criteri” e “far parte della società” che ci inquadra. Tutto ciò soffoca la creatività e l’individualità. Così, attraverso il sogno collettivo, ci si pone una domanda: perché entrare a tutti i costi in un sistema che frena i nostri sogni, rimuove i nostri desideri e limita la nostra creatività?»

È dunque un clima di sogno quello si deve ricercare, a cui non si deve rinunciare per scegliere una via che vada verso l’apertura di porte che nascondono enigmi. La Gudmonaitė è una maga abile che conosce l’affascinante incanto del teatro: il suo gioco nel campo dell’irrazionalità restituisce al pubblico meraviglia e fascino per i luoghi oscuri e inconsci che ci governano. Rimane il dubbio se queste porte abbiano realmente qualcosa dietro. Una cosa è certa: il teatro di Roma dovrebbe invitare più spesso artisti stranieri di questo calibro e maestria, soprattutto i giovani, per rendere noto il livello a cui si potrebbe aspirare per chiarezza e qualità.

 

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Autore

Ludovica Avetrani

attrice, danzatrice, curiosa. caporedattrice delle sezioni di teatro e danza. odia le maiuscole.

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