Ensemble Berlin: i solisti del Berliner Philarmoniker alla IUC

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L‘Ensemble Berlin, costituito dai solisti del Berliner Philarmoniker, ha tenuto un concerto nell’ambito della stagione Istituzione Universitaria dei Concerti sabato 6 aprile 2013, presso l’aula magna dell’Università La Sapienza.

Artisti:

Christoph von derNahmer – violino

Eva Tomasi – violino

Walter Küssner – viola

Clemens Weigel – violoncello

Christoph Hartmann – oboe

 

Dove: Università La Sapienza – Aula Magna

Quando: 6 aprile 2013

 

I Berliner Philarmoniker tornano a Roma in piccola formazione dopo più di dieci anni. Erano nella capitale nel 2001 eseguendo con Claudio Abbado il ciclo delle nove Sinfonie di Beethoven nell’Auditorium Conciliazione. L’Ensemble Berlin, nato per iniziativa dell’oboista Christoph Hartmann e di un gruppo di solisti della stessa orchestra tedesca nel 1999, è una formazione dai confini non rigidi, in grado di eseguire un repertorio cameristico molto ampio che comprende brani del repertorio classico, della musica del periodo barocco, esecuzioni di adattamenti musicali, pot-pourri strumentali, romanze da salotto.

Al concerto di sabato sera abbiamo visto in azione cinque musicisti: i violinisti Christoph von der Nahmer e Eva Tomasi, il violista  Walter Küssner, il violoncellista Clemens Weigel e l’oboista Christoph Hartmann. Il programma prevedeva i seguenti brani: Divertimento in do maggiore per oboe e archi op. 9 di Bernhard Henrik Crusell (1775 – 1838); Phantasy op. 2di Benjamin Britten (1913 – 1976);il Quartetto in fa maggiore KV 370 per oboe e archi e la Serenata in si bemolle maggiore “Gran Partita” KV 361, trascrizione per oboe e quartetto d’archi di F.J. Rosinack (1748 – 1823), di Wolfgang Amadeus Mozart (1756 – 1791).

Il brano iniziale ha introdotto il pubblico immediatamente nella tipica sonorità dei decenni a cavallo fra Settecento e Ottocento: calda e composta, complessa ma limpida. Il pezzo ha riscosso molto successo, nonostante il suo autore risulti al giorno d’oggi quasi dimenticato. Crusell è infatti considerato il più importante compositore finlandese prima di Sibelius.

Il brano successivo ha condotto gli ascoltatori verso tutt’altre sonorità; siamo nei primi decenni del Novecento: movimenti più scomposti, linguaggi non convenzionali, multiformi e sfaccettati. L’esecuzione di Phantasy è stato un omaggio che la IUC ha reso a Britten, grande compositore inglese, per i cento anni dalla sua nascita. Questi compose questo pezzo nel 1932, ad appena diciannove anni, per Léon Goossens (1897 – 1988), considerato il fondatore della moderna scuola inglese dell’oboe.

Gli ultimi due brani in programma segnano il culmine del concerto. Si ritorna alle sonorità iniziali: il caratteristico stile classico, di cui Mozart è uno degli emblemi. Molto interessante è stato ascoltare il confronto fra una partitura proveniente direttamente dal suo pugno (il quartetto) e una pagina che di Mozart conserva tantissimo, ma che è in realtà una trascrizione proveniente da un organico assai differente da quello presente sul palco, un organico molto raro, denominato haronie (formazione musicale costituita da fiati, che ha avuto vita breve a cavallo fra ‘700 e ‘800, e ripescata da alcuni compositori del ‘900).

Il Quartetto KV 370, l’unico scritto da Mozart per oboe, fu composto nel 1781 per Friedrich Ramm, virtuoso di questo strumento.

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Autore

Francesco Bianco

Musicista e critico musicale, da sempre interessato all'arte e al rapporto di questa con la vita. Laureato al DAMS e in Musica Elettronica, lavora come compositore, insegnante e redattore.

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