DNA III serata: age

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All’Opificio Telecom Italia, chiude la terza serata della Danza Nazionale Autoriale – all’interno di Romaeuropa Festival – lo spettacolo <age> di Francesca Pennini di CollettivO CineticO.

Concept e regia Francesca Pennini
Assistente alla drammaturgia e alla didattica: Angelo Pedroni
Documentazione e assistenza operativa: Nicola Galli
Azione e creazione: Luca Cecere, Carolina Fanti, Gloria Minelli, Chiara Minoccheri, Andrea La Motta, Carmine Parise, Guglielmo Pivelli, Giulio Santolini, Demetrio Villani, Fabio Zangara
Produzione: CollettivO CineticO, Romaeuropa Festival, Armunia / Festival Inequilibrio, L’Arboreto Teatro Dimora di Mondaino, CSC Centro per la Scena Contemporanea / Operaestate Festival Veneto, Festival miXXer /Conservatorio di Ferrara

 

21 ottobre 2012, ore 20.30

Edificio Telecom Italia, Roma

Info:

CollettivO CineticO

programma Romaeuropa Festival

 

«I performer assistono come voi a ciò che avverrà in scena». In modo enigmatico, la giovane regista Francesca Pennini di CollettivO CineticO introduce il suo lavoro <age>, vincitore del bando Progetto speciale performance 2012: Ripensando Cage, che ha debuttato in prima nazionale a chiusura dell’edizione 2012 di DNA, nell’ambito di Romaeuropa Festival.

I performer di cui si parla sono un gruppo di adolescenti dai 16 ai 19 anni, selezionati e formati per due mesi a rispondere agli input sempre diversi dati in scena, attraverso quello che può essere definito come codice cinetico, ovvero un linguaggio gestuale ben determinato ma che lascia un certo grado di libertà e di creatività al soggetto agente che così riesce a far emergere la sua peculiare espressività.

Lo spettacolo, ordinato in capitoli, rende bene l’intento didascalico che è alla base di questo progetto. Per primo il contesto, l’Habitat in cui il performer si deve armonicamente inserire: un tavolo, un gong, un computer portatile, nove sedie. I nove adolescenti, definiti come Esemplari, si fanno avanti con una composta espressione fissa del volto. Attenti guardano il pannello nero su cui vengono proiettate delle categorie, o meglio degli insiemi, in cui essere o no ricompresi: esemplari stonati, esemplari ordinati, esemplari felici. Guidati dalla regia a tocco di gong, i ragazzi si alzano quando si sentono chiamati in causa a seconda della percezione che hanno di loro stessi, mentre lo spettatore intuisce pian piano le regole del gioco.

Ciò che coinvolge di più è il loro distacco con la realtà: quello che si aspetta il pubblico da parte dei performer non viene sempre realizzato. Questa frattura è spunto di riflessione immediata sulla non coincidenza della percezione di sé con quella che hanno di noi gli altri. In questo crescendo di vere e proprie domande, anche lo spettatore non può fare a meno di chiedersi a quale categoria appartenga.

Nell’ulteriore complicazione della fase Comportamento e Formazione, si comprende come man mano i performer abbiano imparato il linguaggio in cui esprimere al meglio le loro risposte, ma ciò che non conoscono in anticipo sono le combinazioni sempre diverse delle domande-categorie. In questo modo, si genera la loro creatività che consiste nel creare nuove regole espressive a partire da pochi concetti base. Reagendo immediatamente agli stimoli, ognuno di loro è un meccanismo indispensabile della macchina teatrale costruita da Francesca Pennini.

Alla fine lo spettatore ne è talmente coinvolto da non trovare assolutamente strano, ma anzi coerente, una scritta sul pannello nero che lo interpella: Esemplari spettatori: comportamento da applauso.  

 

 

 

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Autore

Ludovica Marinucci

Project Manager di Nucleo, mi occupo delle partnership e della promozione del nostro progetto editoriale. Scrivetemi a progetto@nucleoartzine.com

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