Anders Trentemøller. Live@Atlantico

0

Pedro Almodovar ne è rimasto sedotto, così come i Depeche Mode, che hanno voluto il live set dell’artista danese in apertura alle date europee del loro tour. Il sound potente della cassa in 4/4 affonda le radici nella techno e nel post rock e traccia un percorso compositivo complesso e originale.

Reportage foto di Alessandra Trucillo

Dove: ATLANTICO Live, Roma

Quando: 25 Febbraio 2014

Ascolta: Moan

 

Info artista: Anders Trentemøller

Spettacolo vero, quello di Anders Trentemøller all’Atlantico Live di Roma. Un tenue fondale con larghe strisce bianche e nere delimita la scena in fondo, mentre pochi tagli laterali creano un’atmosfera disegnata controluce, fumosa, che permette di concentrare la percezione sull’ascolto. Quattro musicisti alle corde, uno alla batteria e per lui sequencer, sintetizzatori e percussioni. Ogni nota è dal vivo e vive qui e ora. Ogni brano, di matrice deep house, post rock o minimal techno, contiene in sé altri stilemi musicali. Sonorità kraute, metalliche (Still on fire) ambienti nostalgici (Shades of marble, Past the biginning of the end) e rock (River of life). Il pubblico apprezza i paesaggi onirici e dissonanti (Candy Tongue) e le asfissie distorte (Trails). Anders schianta armonie e percuote i sensi in profondità con derive psichedeliche (Vamp).

Affida tutta la tenerezza di cui è capace a uno xilofono (Miss you). All’artista piace però rimescolare le carte e piazza sul tavolo ballate dream (Take me into your skin ad esempio) piene di pulsazioni sonore, capaci di riverberi Cure, echi New Order, potenza King Crimson e rarefazioni Beach House. Psicodrammi musicali che sfociano in rivoli di dolcezze XX e territori Chromatics ci avvinghiano e ci conducono per mano su strade elettroniche minimali eppure infinite (Never stop running) ma le porte di casa house sono sempre aperte agli operai dei ritmi ossessivi (Moan, Costantinople) e tutti ondeggiamo decisamente. Si sogna (Gravity é un compagno fedele per sognare) e si va in overdose da trip (Silver Surfer, Ghost Rider go!!!) per cui, via! In viaggio verso casa.

Dice il poeta: anche io ero qui e ora, dal vivo, pure se con la morte nel cuore ma questo, con il report non c’entra e infatti si può tagliare, nell’incollare. 

Print Friendly, PDF & Email
condividi:
   Send article as PDF   

Autore

Enea Tomei

Enea Tomei, poeta. Mai laureato in filosofia del diritto, scrittore, attore, fotografo, critico con se stesso e delle arti che gli piacciono. Cura la sezione musicale del Festival della scena contemporanea Teatri di Vetro, è caporedattore foto della webzine Nucleo, scrive canzoni, suona e straparla nella band folk ‘n rock PHAKE. Autodidatta in tutto, anzi DIY (anche se il diplomino dell'accademia teatrale ce l'ha), non crede nella reincarnazione ma pratica il miracolo e la telepatia. Consiglia la psicoterapia. Ha mandato tutti e tutto a quel paese per ritrovarsi al punto da cui voleva partire più di vent'anni anni fa. Contento, sì ma più vecchio...

Lascia un Commento

Continuando ad utilizzare il sito, l'utente accetta l'uso di cookie. Più info

Le impostazioni dei cookie su questo sito sono impostati su "consenti cookies" per offrirti la migliore esperienza possibile di navigazione. Se si continua a utilizzare questo sito web senza cambiare le impostazioni dei cookie o si fa clic su "Accetto" di seguito, allora si acconsente a questo.

Chiudi