Sul vulcano

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locandina-vulcano-sitoSul vulcano, di Gianfranco Pannone, Ita 2014, 80’

È stato selezionato per il 67° festival del cinema di Locarno,

Produzione: Blue Film

@ al cinema dal 13 novembre 2014,

Cinema Aquila, 14 novembre, Incontro con il regista

Napoli e il suo Vesuvio. Il suo bello e cattivo tempo.

Gianfranco Pannone sceglie tre storie per raccontare questo rapporto d’amore e timore tra la città e la sua montagna.

Matteo, che dipinge il mondo che vede attraverso la lava ricavata dalle spiagge napoletane, dice che le persone sono felici di vivere lì, perché è una bella terra, perché si sta bene, il clima è buono. Allo stesso tempo però si ha paura, perché il Vesuvio è una minaccia.

Maria, florovivaista nel vivaio dello zio, donna enigmatica, coltivatrice del suo intelletto oltre che dei suoi fiori, invece, afferma che non bisogna aver paura, perché il monte è talmente pieno degli abusi e delle cattiverie che si fanno nei suoi confronti che ormai è rassegnato e non esploderà più.

Per Yole, cantante neomelodica devota alla madonna, alla quale dedica le sue canzoni, il Vesuvio è tutto, è il giorno e la notte, è un amico e un nemico, e se scoppia… è la fine per tutti.

vulcano06C’è chi ci convive con le pietre nere, laviche, che fanno parte del paesaggio ormai, chi compra case ad Avellino perché «se dovesse scoppiare che fine facciamo? Almeno se si fa in tempo a scappare si avrà una casa dove portare i figli». Tutti vivono ai suoi piedi e tutti vanno avanti, perché la preoccupazione di arrivare a fine mese e portare il pane a casa è più forte della paura che il Vesuvio erutti.

Napoli è un pianeta a sé, un microcosmo particolare, e solo attraverso gli occhi e i racconti di chi ci vive lo si può capire. Da lontano non si può giudicare o parlare di una terra così ricca. Bisogna andarci, bisogna restarci. Napoli ha una sua bellezza strana, accattivante, che dà paura e che ti fa innamorare allo stesso tempo.

Pannone, attraverso testimonianze e riferimenti letterari, ripercorre varie fasi della storia della città partenopea e del Vesuvio. Le sue eruzioni, gli abusi edilizi nello splendido parco alle sue pendici, la nascita di altre montagne intorno, fatte di immondizia, il rapporto con la religione, con San Gennaro, l’unico che potrebbe fermare l’ira del vulcano.

Nel lungometraggio entra a far parte anche lo stupore dei turisti quando vengono a conoscenza del fatto che in quella terra, in uno dei posti potenzialmente più pericolosi al mondo, ci sia la più alta densità di popolazione del pianeta.

Questa è storia, non è un racconto.

Questo documentario in quanto tale non ha una sceneggiatura inventata, è il pianeta Terra, con tutti i suoi attori, che lo ha scritto.

Eppure, per quanto si possa informare la popolazione sulla pericolosità del Vesuvio, per quanto negli anni si è potuto descrivere il grave rischio di vivere nella zona rossa, per quante volte la natura si sia ribellata distruggendo tutto, l’essere umano continua a fregarsene, continua a sfruttare, a vivere dentro quella bolla di sapone che si pensa non esploderà mai, perché gli uomini imparano a fatica e dimenticano in fretta.

Sul Vulcano dovrebbe essere proiettato nelle scuole secondarie di primo grado, durante l’ora di Educazione Civica. Ah! dimenticavo, questa materia non si insegna più.

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Autore

Andrea Palazzi

"Il passato è presente in ogni futuro". Andrea Palazzi scrive quello che i suoi occhi osservano e quello che la sua epidermide del cuore assorbe. Nelle sue recensioni traspare la continua ricerca tra l'esatta posizione delle cose e la loro giusta dimensione. Per lui l'arte è l'interazione emotiva tra chi crea e chi osserva.

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