Vampiri di città: IL BUIO SI AVVICINA

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Regia Kathryn Bigelow

Sceneggiatura Kathryn Bigelow & Eric Red

Fotografia Adam Greenberg

Montaggio Howard E. Smith

Musiche Tangerine Dream

Cast Lance Henriksen, Bill Paxton, Adrian Pasdar, Jenny Wright, Jenette Goldstein

Produzione USA 1987

Durata 94’

I vampiri si muovono all’interno di un camper, nella notte, per le strade assolate e deserte dell’Oklahoma, fracassoni specie nella fase di tenebra. E sono a caccia di “diversi” da tramutare in “simili”. Ci riesce la bella Mae, cuore romantico ed estetica punk, attirando l’attenzione del bel cowboy Caleb. Lo attira nel covo dei perfidi vampiri, teppisti emarginati dalla società, in rivolta contro l’ordine pubblico e a caccia di umani da vampirizzare all’interno d’isolati locali oppure ai bordi di autostrade dove vanno in sosta infaticabili camionisti, ignari del pericolo. Le difficoltà vengono a bordo quando la natura dolce di Mae si scontra con quella ruvida del gruppo di vampiri che non vuole accettare Caleb che combatte con la sua nuova natura, giorno e notte. I vampiri (di cui non vediamo mai i canini, per la prima volta) lo proteggono, sfidandolo a divenire un assassino come loro, giocando a deriderlo, almeno fino all’entrata in scena della famiglia del povero giovane, allarmata per via della sua scomparsa.

Fra i vampiri possiamo riconoscere i volti di Lance Henriksen (Jesse Hooker), Bill Paxton (Severen), Jenette Goldstein (Diamondback), mentre sono Jenny Wright e Adrian Pasdar a dare vita ai personaggi di Mae e Caleb.

Kathryn Bigelow scrisse e diresse Near Dark all’età di trentacinque anni, in un decennio in cui ci fu un vero e proprio filone di rilettura del mito del vampiro in chiave moderna, negli spazi sconfinati e labirintici delle metropoli e nei reticolati suburbani delle cittadine di confine o di periferia. Il suo film riflette il senso di spaesamento dei giovani, incastrato fra le regole del perbenismo e la conseguente ribellione, il tutto in chiave post-rock e punk, con allusioni e riferimenti, nei dettagli e nei simboli di diverse chiavi di lettura contenutistiche e visive, ai generi canonici del cinema americano: il western, il road-movie e il noir di derivazione francese sviluppatosi in America nel corso degli anni ’40; mentre con l’action-movie ci gioca su un frangente più diretto ma senza schematizzazioni all’’interno dei meccanismi.

Kathryn Bigelow riesce a far convivere tutti gli elementi apparentemente difformi senza farli prevalere l’uno sull’altro, costruendo un unico meccanismo di suggestione, una sorta di pastiche dove però l’elemento romantico e sentimentale, una coppia che lotta contro le avversità e la bella e buona di turno che evade per un attimo dalla dannazione del suo status di demone delle tenebre, finisce per essere dominante sull’assunto.

Near Dark, aiutato anche dalle pregevoli sonorità della band Tangerine Dream, è un film sensuale dai toni dark, anche se lontano dall’essere gotici, piuttosto moderni ed accattivanti, e con più di una trovata geniale all’interno del racconto, ideato dalla stessa Bigelow, con la collaborazione di Eric Red.

Occorre correre senza mai voltarsi, giù indietro nella notte, quando il buio si avvicina e quando il silenzio è più forte del rumore e dà fastidio ascoltare persino il suono del vento che nelle tenebre fischia impetuoso, nei luoghi dove solitamente sostano strambi camper che nascondono insidie volte ad impedire l’unione umana. Occorre farlo al più presto, prima che il giorno bruci ogni singolo pezzetto di carne morta.

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