TdV 7-W.I.P.: Mui, The Giant Dwarf

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Articolo di: Elisabetta Viola

Negli spazi del Forte Fanfulla, durante la prima serata del Festival Teatri di Vetro tenutasi il 21 aprile, si è assistito alla esibizione dei Mui, band eclettica che per l’occasione ha presentato alcuni brani del suo ultimo album The Giant Dwarf, con l’accompagnamento di una performance visuale di Millo.

Artisti: Mui (Stefano D’Incecco e Fabrizio Tropeano)

 

Dove: Circolo Arci Forte Fanfulla

Quando: 21 aprile

Info: muiband.bandcamp.com

www.teatridivetro.it/festival

 

Diversi stili sonori, che vanno dal jazz, al funk, al rock, all’elettronica, con accenti etnici e mediterranei: è questa la fusione che caratterizza il lavoro del duo Mui, che il 21 aprile si è esibito al Circolo Arci Forte Fanfulla in occasione della settima edizione del Festival di Teatri di Vetro. Fabrizio Tropeano alla chitarra e Stefano D’Incecco ai sintetizzatori e campionatori hanno creato un’esecuzione caratterizzata dalla mescolanza perfettamente equilibrata tra strumenti elettronici e strumenti analogici: un mix in cui i dispositivi, senza travalicarsi, riuscivano a potenziarsi a vicenda.

A fare da cornice, la performance visuale di un altro artista presente in sala, Millo, impegnato, durante l’esecuzione strumentale dei Mui, a dar vita a quel Giant Dwarf che ha dato il nome al loro ultimo disco. Si tratta di una tecnica che Picasso praticava negli anni ’60 e che il performer ha adottato in maniera personale all’interno di questo evento: un disegno su carta lucida con china, che è stato proiettato su uno schermo, alle spalle della band, mentre era in fase di creazione. Durante l’ascolto dei Mui, lo spettatore ha avuto la possibilità di osservare la creazione dell’illustrazione di Mulli consistente nella rappresentazione fumettistica di un omone inquietante che, con sguardo minaccioso, osservava dall’alto una piccola cittadina. Tra le mani, come se volesse sopprimerlo, un piccolo animale: il mondo naturale costantemente minacciato dalla presenza umana e dai suoi prodotti.

Nel complesso, il lavoro di questi due artisti è risultato assolutamente interessante, senza tempi morti, con un ritmo incalzante e sempre in continuo mutamento. Lo spettatore veniva continuamente stimolato da queste linee melodiche essenziali e allo stesso tempo armoniche. I loro componimenti sembravano fare da colonna sonora alla creazione visiva proiettata alle loro spalle: una combinazione di saperi ed abilità artistiche in cui lo sguardo si perdeva, pienamente coinvolto dall’inizio alla fine.

Pescaresi di origine, barcellonesi di adozione, i Mui nascono nel 2000 come band strumentale. Nel 2002 pubblicano i primi due album Mui (omonimo) e Inside a moving machine, sotto l’etichetta tedesca Keplar Records.  Tra il 2004 e il 2007 Stefano e Fabrizio iniziano a lavorare sul loro terzo disco, The Giant Dwarf, uscito nel novembre 2011 e creato soprattutto in terra catalana. Il loro trasferimento nella città di Barcellona infatti, è stato dettato soprattutto dalla volontà di conoscenza e di contaminazione socio-culturale alla ricerca di diverse idee musicali. The Giant Dwarf è stato pubblicato da Vina Records e alla sua uscita hanno fatto seguito una serie di concerti e di presentazioni radio sia in Italia che in Spagna.

Attualmente il duo sta lavorando ad altri due progetti la cui uscita è prevista per il 2013.

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Autore

Redazione

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