TdV 7: Mui | The Giant Dwarf

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Foto: Luca Gandolfi

21 aprile: nel refettorio del Forte Fanfulla si apre il festival Teatri di Vetro con un appuntamento dedicato alla musica e a corti teatrali. Tra gli altri, presentano la propria musica i Mui, formazione pescarese maestra della contaminazione elettronica e post-rock.

Progetto di: Stefano D’Incecco (sintetizzatori e campionari) e Fabrizio Tropeano (chitarra e basso)

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21 aprile 2013 – Teatri di Vetro, Forte Fanfulla, Roma

Mui è un progetto musicale che nasce dall’incontro di Stefano D’Incecco (sintetizzatori e campionari) e Fabrizio Tropeano (chitarra e basso), e che nel 2011 dà vita a The Giant Dwarf, per l’etichetta Vina Records. The Giant Dwarf: il nano gigante del suono analogico accresciuto dal suono digitale. O forse, come dice il vecchio adagio, è il nano – del nuovo – che siede sulle spalle del gigante e per questo, è capace di guardare lontano.

Nell’esecuzione, il ruolo di incrementare ed espandere i suoni, cambia continuamente: dagli scrosci elettrici, ordinati, selezionati e restituiti dal campionatore, alle basi ritmiche, strutture aperte ad accogliere frange d’improvvisazione. Se il gigante è quello del jazz, del blues, degli arpeggi e degli accordi rock, il nano è sceso dalle sue spalle e gli danza accanto a suon di dub, funky, e contaminazioni etniche. Ma il nano s’è fatto gigante e i generi restano indistinti, esistono solo nella loro contaminazione. Si intuiscono solo quando sorprendono, quando un giro diventa improvvisamente familiare, emergendo dall’amalgama che avvolge l’ambiente. Mui si muove sul piano dell’ibridazione, dell’incremento proliferante dei suoni a partire da variazioni di toni noti, e inversamente, lavora sulla riduzione del fragore per costruire strutture chiare e pulite.

La performance musicale è stata accompagnata dalla creazione di un disegno su di un telo, nello stesso tempo proiettato sul fondale, dietro i musicisti. Composizione disarmante, che procede per la ripresentazione di pezzi uguali, ma in luoghi diversi. Precipitazione di nuvole, di mongolfiere, di colline, di case; solo alla fine e nel complesso il senso si rende evidente.

Questo disco, ascoltato live nella giornata d’apertura del festival Teatri di Vetro, al Forte Fanfulla, è il terzo album del duo pescarese. Fondato nel 1999, di Mui sono usciti anche Omonimo (2003 Keplar Records) e Inside a moving machine (2005 Keplar Records). I loro pezzi entrano di diritto nel composito scenario indi italiano.

 

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Autore

Mariaenrica Giannuzzi

Mariaenrica Giannuzzi (1989) è nata in Puglia e vive a Roma. Laureata in filosofia alla Sapienza sull’idea di storia naturale nella poesia di Paul Celan, la sua ricerca comprende l’uso politico delle scienze, le teorie della biodiveristà e il pensiero femminista (Iaph – Italia). Ama viaggiare per le isole, camminare nei boschi e arrampicarsi.

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