Conversazione con Marco Bonini |Terracava-Oberon edition

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http://soundcloud.com/ubik-1
Intervista al direttore artistico e musicista Marco Bonini, rilasciata per l’evento
Terracava-Oberon edition tenutosi il 23 luglio 2014 presso L’Animal 21.
Qui il sito di Terracava

Una serata che ha visto diversi musicisti e come protagonista un elettronica dal vivo diversa da quella che ci si può aspettare da un live comune. Da dove nasce la vostra idea?

L’idea nasce insieme a Franz (Francesco Rosati, ndr): tutti e due ci siamo già trovati in altre esperienze di organizzazione, nello specifico per quanto mi riguarda la rassegna Mura di suono mentre Francesco in un mini-festival nello spazio occupato del Cinema palazzo, che comprendeva diverse forme d’arte sperimentali, quali video art e istallazioni. Lo scorso anno Francesco mi ha chiesto una collaborazione che ci ha condotto al progetto Terracava tenutosi per la prima volta il 7 e 14 Marzo di quest’anno, portando in scena alcuni degli artisti conosciuti sia nel collettivo del Cinema palazzo sia tramite l’etichetta Nephogram, che porta con sé alcuni nomi della scena elettronica romana. Un evento che in quel caso era anche legato al luogo e alle sue tematiche sociali e che abbiamo voluto proporre questa volta All’Animal 21.

Qual è stato il criterio di scelta dei musicisti?

Sia io, gestendo queste serate invernali alle Mura, e sia Francesco tramite la sua etichetta discografica, siamo entrati in contatto con un ambiente prolifico, composto da musicisti che hanno come fattore comune un approccio sperimentale della musica elettronica. Trovare nomi giusti per questo tipo di serata non è stato un problema in quanto questi generi di nicchia hanno sempre portato ad un grande avvicinamento tra i musicisti stessi, che convogliano facilmente in eventi di questo tipo. Abbiamo conosciuto artisti con un buon bagaglio di esperienza, cito il progetto Mai Mai Mai, un nome uscito in questi ultimi anni: due dischi che sono andati molto bene e che corrispondo, a mio parere, ad un ottima sperimentazione musicale.

Anche tu sei stato tra i protagonisti della serata con il progetto uBIK . Qual è il tuo background musicale e quali sono i punti fermi su cui si basa questo progetto musicale?

Ho suonato la chitarra fin da piccolo. Inizialmente autodidatta, nasco nel ‘calderone’ del rock-underground degli anni ’90. Ho coltivato successivamente la passione per il jazz e gli studi accademici riguardano questo genere musicale. Nel frattempo ho coltivato l’elettronica, di cui mi occupo principalmente nel progetto ACRE. Per quanto riguarda uBIK il progetto nasce nel 2001 in seguito ai corsi di musica elettronica che seguivo con Giorgio Nottoli al DAMS di Tor Vergata. Mi sono appassionato alla produzione e al sound design e,  da chitarrista, uso la chitarra elettrica come sorgente timbrica per poi lavorarne il segnale. Nel 2011 pubblico il mio primo lavoro ufficiale Circadian Rhytyms, Sleep Disorder per l’etichetta di Fabio Perletta Farmacia901: un concept sui disturbi del sonno. Poi tanti live, partecipazioni a festival come Flussi ad Avellino ed ora è appena uscita una release in cassetta Frostbitten per un etichetta danese chiamata Metaphysical Circuits.

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Rispetto ad alcuni anni fa trovi maggior feedback da parte del fruitore?

Devo dire che ho notato, negli ultimi sei sette anni, un leggero aumento dell’attenzione verso determinati tipi di musica non convenzionale. Un’intensificarsi e stringersi di diverse realtà, anche molto differenti tra loro, sicuramente dovuto anche al momento di crisi musicale di questi ultimi anni, ha portato ad un maggior avvicinamento e curiosità da parte delle persone. Certo è che il nostro intento con Terracava è quello di far uscire dal piccolo luogo di nicchia determinati tipi di musiche che secondo me si adattano ancora meglio a situazioni e luoghi più grandi. Inoltre una spinta spontanea da parte di musicisti che si sono trovati a ad essere anche promoter delle serate, vista la difficoltà di trovare spazio nei diversi ambienti musicali ha contribuito a solidificare un nucleo forte di gente che segue da un po’ di tempo questo tipo di realtà. E questo è avvenuto anche grazie ad alcuni (pochi) club che portano una programmazione diversa dal solito. Non vorrei passare per ottimista, ma per un certo tipo di musica, un minimo, la situazione è anche migliorata.

Altri eventi o progetti in programma?

Sicuramente Terracava sarà proposto in altri luoghi per la prossima stagione: per quest’inverno Mura di suono alle Mura, al quartiere di San Lorenzo.

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Autore

Marco De Martino

Mùṡico. Agg. e s. m. [dal lat. musĭcus, gr. μουσικός, der. di Μοῦσα «musa»; propr. «delle Muse, che riguarda le Muse»]

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