L'altra ego: Giosetta Fioroni-Marco Delogu

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Il MACRO ha ospitato fino al 2 dicembre il secondo lavoro fotografico di Marco Delogu con protagonista la figura di Giosetta Fioroni. L’artista romana festeggia così i suoi ottant’anni, dimostrando che l’età è un puro fatto anagrafico e che qualsiasi momento della vita è buono per rinnovarsi e ricominciare.

Artisti: Marco Delogu e Giosetta Fioroni

Titolo: L’altra ego

A cura di Marco Delogu e Giosetta Fioroni

7 novembre – 2 dicembre 2012

MACRO – Museo d’arte contemporanea di Roma

Avere ottant’anni e mostrarli con disinvoltura davanti ad un obiettivo. A dieci anni di distanza da Senex, Giosetta Fioroni (classe 1932) torna a collaborare col fotografo Marco Delogu. Figlia di uno scultore e di una pittrice, dopo la ceramica e la pittura, l’artista gioca con la fotografia, palesando la sua capacità di rinnovarsi continuamente. Non posa mai nei suoi panni, anzi si maschera e si trasforma. Come a Carnevale, indossa dei costumi, senza perdere di vista la sua identità, cercandone piuttosto un’altra da sostituire a quella di tutti i giorni.

All’apparenza simile al lavoro di Cindy Sherman, quello della Fioroni è lontano dal legame con il mondo della moda e dall’esigenza di rimarcare la propria femminilità. E’ piuttosto evidente il rimando al teatro, ai burattini, al gioco, costante nella produzione dell’artista e su cui ha già avuto modo di riflettere con la ceramica.

Tutto questo ben si sposa con l’idea di fotografia di Marco Delogu, che fa del ritratto il punto di arrivo del suo lavoro. Ha dedicato quasi l’intera carriera a questo genere, fotografando persone sconosciute e appartenenti a gruppi sociali determinati, come quello dei detenuti. Il fotografo romano ritiene che i volti della gente comune siano veri e privi di maschere. Dopo aver spostato per un periodo il suo interesse sulla natura e sui cavalli, prediligendo spesso la resa fotografica in bianco e nero, ora decide di riaffrontare il tema del ritratto; questa volta però sceglie come soggetto un volto noto del panorama artistico italiano, che nei suoi scenari pittorici sembra avere poco di reale.

Come afferma lo stesso fotografo, tuttavia, «la posa è il superamento della naturalezza, nonchè la sua massima espressione»; per questo nei costumi e negli scenari scelti con la stessa Fioroni, Delogu non vede niente di artificiale. La sua attenzione per la figura umana incontra la predilezione dell’artista per il momento ludico, prima con il mondo e ora con se stessa: attingendo all’infanzia, dall’intervento su materiali esterni, la Fioroni giunge a plasmare se stessa, la sua corporeità e il suo aspetto.

Ed eccola travestirsi da regina di altri tempi, trasformarsi in una transgender, mimetizzarsi con un muro ed infine indossare i panni di una madre, ormai troppo anziana per essere veritiera. In fondo l’età anagrafica è solo un numero e non sempre corrisponde a quella dello spirito; forse come diceva Pablo Picasso, davvero «ci vogliono molti anni per diventare giovani». 

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Autore

Carmen Capacchione

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