LA NOTTE DEGLI OSCAR

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L’Academy Award, meglio conosciuto come Premio Oscar, ci accompagna dal lontano 16 maggio 1929, anno del vincente Ali di William A. Wellman, come miglior film. Nella lucente e lussuosa sala del Kodak Theatre di Los Angeles, sede del Los Angeles Film Festival ideato da Quentin Tarantino, si svolge la consueta cerimonia di premiazione, come ogni anno a cavallo tra il mese di febbraio e i primi di marzo.

L’Academy of Motion Picture Arts and Sciences è l’organizzazione professionale onoraria costituita da personalità di addetti ai lavori già presenti da tempo all’interno dell’industria: perlopiù produttori, attori, registi, e soprattutto spettatori vicini alle figure più imponenti.

Placcata in oro da 24 carati, la statuetta –che nel corso della seconda guerra mondiale, per motivi economici, fu in gesso- si chiama in realtà Academy Award of Merit. Innumerevoli sono le tesi riguardanti l’appellativo Oscar; nessuna in particolare sembra essere quella corrispondente alla verità. La suddetta statuetta raffigura un uomo possente ed atletico che tiene in mano una spada e a cui è stata tagliata una parte della testa: simbolo del potere che scinde il cervello dal corpo, la ragione dalla superficialità dell’industria. Pochi film innovativi ed originali hanno preso l’ambita statuetta per le categorie principali: miglior regia e miglior film.

Soggetto ad aspre critiche, il sistema di selezione e di premiazione da parte dei giurati, si regge su parametri di giudizio alquanto antiquati e conservatori, essendo gran parte della giuria, composta da persone anziane (ma questo è un problema generale). I 4 Premi Oscar nelle categorie più importanti a Non è un paese per vecchi dei Coen nel 2008, sono una sorta di neo all’interno della storia “segreta” del Premio.

Molti, troppi grandi autori (vedi Ingmar Bergman, Orson Welles, Stanley Kubrick, e molto probabilmente Terrence Malick e David Lynch), ottimi registi (Robert Altman, Sidney Lumet, Ridley Scott, Tim Burton), non sono stati premiati e il più delle volte accade che il riconoscimento, da alcuni di loro tanto atteso mentre da altri quasi evitato, giunga soltanto in età senile come premio alla carriera.

Se si scorre la lista dei film che hanno vinto più volte il premio nella storia del cinema, è evidente il grande inganno, volto, invece che a premiare il film artistico, a valorizzare piuttosto il prodotto industriale che fa tendenza, a volte anche con maestria, anche se sono più le volte in cui a prevalere è l’ostinata calligrafia: Il Signore degli Anelli – Il ritorno del Re (addirittura 11 Oscar su 11 nomination), L’ultimo imperatore del nostro Bernardo Bertolucci (9 su 9), Ben Hur (11 su 12), West Side story (10 su 11), Titanic (11 su 14). Colpisce anche in senso opposto scorrere la lista dei film che hanno avuto molte candidature senza portare a casa nulla: Due vite, una svolta e Il colore viola ebbero addirittura undici nomination ma non vinsero niente. Eva contro Eva e Titanic detengono il record di nomination (14), rispettivamente con 6 e 11 Oscar vinti.

Come attori troviamo sul podio Katharine Hepburn (la bellezza di 4), mai andati a ritirare personalmente (come Woody Allen, vincitore di 3 Oscar, uno come regista con Io e Annie e due per la sceneggiatura, sempre con Io e Annie e in seguito per Hannah e le sue sorelle –dato per favorito quest’anno per il terzo Oscar, per la sceneggiatura di Midnight in Paris). Mentre Jack Nicholson (3 vinti, su 12 nomination), è sempre presente, sorridente e scherzoso nel gran galà del già noto. Molti di loro si trovano a loro agio in un ambiente che sembra sempre di più un coacervo di chiccherie da sfoggiare che un luogo di saldo omaggio all’essenza del realizzare film.

Francis Ford Coppola, produttore e regista, detiene il record degli Oscar vinti nella sua lunghissima carriera (6 dal 1963 ad oggi).

Per quel che riguarda il pianeta donne, le uniche ad aver ricevuto delle nomination sono state Lina Wertmüller per Pasqualino Settebellezze, Jane Campion per Lezioni di Piano, Sofia Coppola per Lost in Translation e Kathryn Bigelow per The Hurt Locker (l’unica ad averlo vinto a tutt’oggi). Anche una donna doveva fare un film da “maschio” per poter vincere la statuetta? Così pare.

Se poi Oscar è anche pensare ai 16 minuti intensamente straordinari di Anthony Hopkins ne Il silenzio degli innocenti, allora la manifestazione può elargire anche una sana dose di magia evocativa (o come quando nel 1974 la piccola Tatum O’Neal nel pregevole e spassoso Paper Moon si portò a casa l’Oscar alla tenera età di 10 anni!).

Oppure l’Oscar può realmente commuovere, quando giunge postumo (vedi i casi di Peter Finch ed Heath Ledger, semplicemente meravigliosi e superbi nelle magnifiche interpretazioni in Quinto Potere e Il cavaliere oscuro, dove il giovanissimo attore australiano ha impersonificato la follia del Joker). Lo sfortunato e scapestrato James Dean, al contrario, ricevette solo due candidature postume. Ecco, la notte degli Oscar può regalare sia momenti di gioia che momenti tristi, oltre a quelli comici e di vanesio glamour.

Quest’anno il favorito The Artist potrebbe farci pensare all’assemblamento delle caratteristiche della stessa cerimonia: lusso, classe, bellezza, spettacolo, ma anche vacuità e già visto.

Il Discorso del Re, premiato lo scorso anno con 4 Oscar (miglior film, regia, sceneggiatura originale, attore protagonista), ha dimostrato una volta di più quanto la classicità ammorbante di certi film (seppur tradizionalmente riusciti nella loro compostezza d’intenti), possa avere la meglio sulla potenza, sulla maestria registica, nonché audio-visuale di film d’un certo impatto, innovativi e persino attuali come Inception e The Social Network, che nel 2011 avrebbero dovuto collezionare nomination e premi, e invece sono rimasti quasi del tutto a mani vuote (Christopher Nolan, regista del primo, si è visto negare persino la nomination alla miglior regia).

Riuscirà quest’anno Terrence Malick a superare tutte le aspettative e portarsi finalmente a casa un premio? No. Tree of Life vive di vita propria, è cinema “altro”, superiore, persino illimitato e privo di una versione director’s cut probabilmente giudicata di troppo.

Probabilmente anche il capolavoro Moneyball (strepitoso lavoro di sceneggiatura ed avvincente vicenda sportiva di Bennett Miller, Aaron Sorkin e Steven Zaillian), resterà a mani vuote (con una piccola chance per lo script). Martin Scorsese (con la chicca Hugo Cabret) , Woody Allen, Steven Spielberg, Alexander Payne (con il bellissimo e paradisiaco Paradiso amaro), fra gli altri registi nominati, dovranno sorbirsi il trionfo dell’ottimo ma accademico The Artist? (che ricorda tanto, tanti altri film). Mancano poche ore ed i verdetti saranno resi noti. Noi, di pellicole di cartapesta, attenderemo con ansia, pur essendo consapevoli che è così che vanno le cose …

Per concludere, eccovi la lista di tutti i premi come miglior film dell’intera storia del cinema, dal primo all’ultimo (dal 1929 al 2011):

1929 – Ali
1930 – La canzone di Broadway
1930 – All’ovest niente di nuovo
1931 – I pionieri del west
1932 – Grand Hotel
1934 – Cavalcata
1935 – Accadde una notte
1936 – La tragedia del Bounty
1937 – Il paradiso delle fanciulle
1938 – Emile Zola
1939 – L’eterna illusione
1940 – Via col vento
1941 – Rebecca, la prima moglie
1942 – Com’era verde la mia valle
1943 – La signora Miniver
1944 – Casablanca
1945 – La mia via
1946 – Giorni perduti
1947 – I migliori anni della nostra vita
1948 – Barriera invisibile
1949 – Amleto
1950 – Tutti gli uomini del Re
1951 – Eva contro Eva
1952 – Un americano a Parigi
1953 – Il più grande spettacolo del mondo
1954 – Da qui all’eternità
1955 – Fronte del porto
1956 – Marty, vita di un timido
1957 – Il giro del mondo in 80 giorni
1958 – Il ponte sul fiume Kwai
1959 – Gigi
1960 – Ben Hur
1961 – L’appartamento
1962 – West Side Story
1963 – Lawrence d’Arabia
1964 – Tom Jones
1965 – My Fair Lady
1966 – Tutti insieme appassionatamente
1967 – Un uomo per tutte le stagioni
1968 – La calda notte dell’ispettore Tibbs
1969 – Oliver
1970 – Un uomo da marciapiede
1971 – Patton, generale d’acciaio
1972 – Il braccio violento della legge
1973 – Il padrino
1974 – La stangata
1975 – Il padrino (parte 2)
1976 – Qualcuno volò sul nido del cuculo
1977 – Rocky
1978 – Io e Annie
1979 – Il cacciatore
1980 – Kramer contro Kramer
1981 – Gente comune
1982 – Momenti di gloria
1983 – Gandhi
1984 – Voglia di tenerezza
1985 – Amadeus
1986 – La mia Africa
1987 – Platoon
1988 – L’ultimo imperatore
1989 – Rain Man, l’uomo della pioggia
1990 – A spasso con Daisy
1991 – Balla coi lupi
1992 – Il silenzio degli innocenti
1993 – Gli spietati
1994 – Schindler’s list
1995 – Forrest Gump
1996 – Braveheart, cuore impavido
1997 – Il paziente inglese
1998 – Titanic
1999 – Shakespeare in love
2000 – American beauty
2001 – Il gladiatore
2002 – A beautiful mind
2003 – Chicago
2004 – Il signore degli anelli, il ritorno del re
2005 – Million dollar baby
2006 – Crash, contatto fisico
2007 – The departed, il bene e il male
2008 – Non è un paese per vecchi
2009 – The millionaire
2010 – The hurt locker

2011 – Il discorso del Re

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