La distanza della Luna
Album di: La Distanza dalla Luna
Voce: Denise Fagiolo
Strumenti: Francesco Catoni
Anno pubblicazione: 2011
Etichetta: Ep autoprodotto
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Come in un discorso senza testimoni né interpreti, le note de “La distanza della Luna” restano suoni non traducibili. Probabilmente un concept album (di per sé rischioso) che voglia affrontare il pericolosissimo tema del desiderio non potrebbe non celare concetti, immagini e atmosfere sotto le forme di un linguaggio privato, intimo.. una confessione a sé stessi.
Ma “dove c’è pericolo cresce anche ciò che salva”: quale modo migliore per rendere l’essenza del desiderio se non affamare l’orecchio dell’ascoltatore? Rievocare il fondamento di ogni sentire umano riconoscendo la permanenza di questa strana creatura nel territorio onanistico della possibilità: un segreto che perfino la più giovane cortigiana conosce per tenere legato a sé l’amore. Canzoni che sanno di olii profumati e balsami oppiacei per stordire e anestetizzare le prede: ed è una voce di sirena quella che ci lecca le orecchie e risuona negli ansimanti 7/4 usati frequentemente nei brani.
I cinque pezzi dell’Ep sembrano a tratti prolissi, altrove didascalici: il loro concetto ci si concede per un attimo per poi trovare immediatamente rifugio nei versi oracolari e nelle note sottili e senza nome, oppure si denuda di fronte a noi con aria rassegnata, come nella prima notte di un matrimonio senza amore. E tra le varie idee che popolano il nostro cervello ormai divenuto un vorticoso, angusto girone dantesco, si fa chiara la lezione cosmologica del rapporto terra luna: il progressivo allontanamento del satellite di miele, richiesto dal calcolo astronomico per amor delle costanti, condensa nient’altro se non il differimento di un abbraccio tra due corpi di cui amiamo ricordare una primordiale e fantasiosa unità.
Nonostante le buone scelte armoniche e timbriche, il disco aspira alla soluzione di alcuni problemi di produzione che in alcune circostanze si fanno sentire particolarmente.
Da ascoltare tutto d’un fiato, senza spaventarsi qualora si percepisse una impensata, massiccia dilatazione temporale.