IL TOUR ERETICO DELL'ARCANGELO MICHELE SALVEMINI

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Se pensi che possa cambiare il mondo, ti sbagli alla grande. E’ già tanto se mi cambio le mutande. Voglio solo darti un’emicrania lancinante fino a che non salti nel vuoto come uno stuntman. Pensavi che sparassi palle? Bravo!”. Caparezza diverte. Caparezza, al secolo, Michele Salvemini è un provenzale giullare, antichissimo, e fa di tutto pur di mantenere intatta questa nobile e raffinatissima arte, che è serva fedele solo ed unicamente di un’ altra elevata e sottile forma arte, quella dell’ironia. Essa consente di essere fluidamente inclassificabili, morbidamente inadeguati ad ogni tipo di categorizzazione. Consente al suo possessore di infiltrarsi negli eccessi e nelle contrazioni, nei pregi e nelle bassezze, nelle risate sguaiate e nei desideri più intimi.

Presenza scenica forte, camaleontica, Michele Salvemini ricerca il contatto fisico con il suo pubblico. Si legge nel testo di E. Faral, autorevole studio su I giullari in Francia nel Medio Evo:

Un giullare è un essere multiplo; è un musico, un poeta, un attore, un saltimbanco; è una sorta di addetto ai piaceri alla corte del re e principi; è un vagabondo che vaga per le strade e dà spettacolo nei villaggi; è il suonatore di ghironda che, a ogni tappa, canta le canzoni di gesta alle persone; è il ciarlatano che diverte la folla agli incroci delle strade; è l’autore e l’attore degli spettacoli che si danno i giorni di festa all’uscita dalla chiesa; è il conduttore delle danze che fa ballare la gioventù; è il cantimpanca (cantastorie); è il suonatore di tromba che scandisce la marcia delle processioni; è l’affabulatore, il cantore che rallegra festini, nozze, veglie; è il cavallerizzo che volteggia sui cavalli; l’acrobata che danza sulle mani, che fa giochi coi coltelli, che attraversa i cerchi di corsa, che mangia il fuoco, che fa il contorsionista; il saltimbanco sbruffone e imitatore; il buffone che fa lo scemo e che dice scempiaggini; il giullare è tutto ciò e altro ancora”.

Eretico Caparezza, Santo Caparezza. Oltre le parole, le sue canzoni, i suoi testi, i suoi modi di comunicare col pubblico, oltre l’esperienza da spettatore, le urla, le risate, il sudore tra la folla, le sigarette e non solo, i fumi, i contatti e gli spintoni tra il pubblico, c’è una traccia, un bagliore, una canzone che resta, come appiccicata addosso. Un intarsio di emozioni, percorsi, strade già battute, voli pindarici, biglietti strappati, bottiglie accartocciate, addetti alle pulizie che fanno il loro lavoro dopo il passaggio dei Visigoti, incaricati alla sicurezza che sembrano più umani di prima. Sì, ma, la musica? Già, la musica. La musica di Caparezza è.. non so.. “ma chi se ne frega della musica, ora che tutti parlano di musica, di tutti questi artisti, di tutte le riviste, di tutti questi dischi..”. Infatti, noi non abbiamo parlato affatto di musica. Questo l’ha detto lui. Il nostro grande, divertente e preferito Giullare Pugliese.

ERETICO TOUR CAPAREZZA

10 Dicembre ore 21:30

Teatro Palapartenope, Napoli

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