Festival Equilibrio 2015 | Gregory Maqoma / Roberto Olivan, Lonely Together

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creato e interpretato da Gregory Maqoma e Roberto Olivan
composizione ed esecuzione musica Laurent Delforge
assistente alla drammaturgia Roberto Magro
luci Maria de la Càmara / Cube.bz
coproduzione Grec Festival de Barcelona e Mercat de Les Flors de Barcelona
 
Festival Equilibrio 2015, 26 Febbraio, Auditorium Parco della Musica, Roma

 

L’undicesima edizione del Festival Equilibrio chiude i battenti (momentaneamente, in attesa della data isolata di Aprile di Sylvie Guillem) portando in scena in prima nazionale Lonely Together, duo di Gregory Maqoma e Roberto Olivan.

I due interpreti, conosciutesi al P.A.R.T.S di Bruxelles nel 1996, hanno intrapreso le carriere di coreografi e hanno fondato le loro compagnie portando avanti la loro ricerca personale. Maqoma ha fondato la sua compagnia di danza contemporanea, che è attualmente la più importante del Sudafrica, e Olivan è artista residente con la sua compagnia in Spagna, al Mercat des les Flors di Barcellona.

Il loro comune bagaglio di studio belga si è quindi evoluto e arricchito con le rispettive radici culturali, con il patrimonio artistico e tradizionale delle loro terre d’origini. Il loro incontro, quindi, a distanza di anni, ha prodotto una vera e propria unione di intenti: rappresentare sulla scena la diversità che nel loro caso è evidenziata anche da una spiccata diversità fisica e stilistica. Alto e slanciato, Maqoma concentra tutta la sua attenzione sui piedi, vere radici, elettrodi sensibili che a contatto con la terra sprigionano un’energia tumultuosa e carica di gioia, che gli permettono di danzare con gli stilemi della danza contemporanea nordeuropea senza perdere le caratteristiche tipiche del continente Africano. Più basso e massiccio, Olivan controbatte, in una vera e palesata gara danzata, con la sua danza molto fisica, col il suo floor work spinto ed una energia tipicamente catalana che accenna ai balli tipici delle comunità locali.

Il tutto condito da una giusta dose di ironia e da momenti di profonda riflessione e reminiscenze storico/culturali evidenziate soprattutto dall’impianto sonoro costituito dall’unione di tre materiali differenti. Il creatore della musica, in scena sul fondale con il suo impianto tecnico, ha eseguito dal vivo la sua creazione composta di suoni strumentali, registrazioni sul campo e sintesi analogiche e digitali. A suggellare il tutto un impianto e un disegno luci di notevole fattura.

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Autore

Valeria Loprieno

Caporedattrice della sezione Danza e Teatro. Danzatrice, coreografa e insegnante di danza. Laureata con il massimo dei voti, in Lettere con indirizzo discipline dello spettacolo alla Sapienza di Roma. Scrivetemi a teatro@nucleoartzine.com

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