Fantasmi

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Sei registi esordienti danno la loro personale interpretazione di un must del cinema horror firmando cinque diverse storie di fantasmi. Prodotta da Gabriele Albanesi e distribuita direttamente in dvd, questa raccolta di corti cinematografici promette di essere un progetto ambizioso e innovativo e un trampolino di lancio verso una rinascita del genere horror italiano. Il dvd è stato presentato presso il Cinema Trevi.

Fantasmi (Italian Ghost Stories), Italia 2011, 82’

Uscita: in DVD il 20 febbraio 2013 per la Ripley’s Home Video

Regia: Andrea Gagliardi, Tommaso Agnese, Stefano Prolli, Roberto Palma, Omar Protani & Marco Farina

Sceneggiatura: Gabriele Albanesi, Tommaso Agnese, Stefano Prolli, Simone Starace, Roberto Palma, Marco Farina & Omar Protani

Fotografia: Emanuele Zarlenga, Dario Germani, Raoul Torresi

Montaggio: Andrea Gagliardi, Davide Marucci, Leonardo Lemma

Scenografia: Davide Nataletti, Francesco Benedetti, Marco Rea

Musiche: Valerio Lundini, The Golden Night, Federico Di Massimo, Aurora Rochez

Suono: Luigi Scairato, Giancarlo Rutigliano

Produttori associati: Tommaso Agnese, Emanuele Zarlenga


Produttore
esecutivo: Andrea Gagliardi

Coproduttore: Simone Starace

Produttore: Gabriele Albanesi

Interpreti: Daniele De Angelis, Primo Reggiani, Maurizio Tesei, Laura Gigante, Chiara Brunamonti, Guja Quaranta, Anna Maria Teresa Ricci, Jonathan Coppola, Giulia Moscatelli, Carola Clavarino, Claudia Fratarcangeli, Davide Marucci

Fantasmi è un’operazione coraggiosa che si propone di partecipare alla rinascita dell’horror made in Italy. L’horror è un genere attualmente sottovalutato, che solo raramente ha prodotto esiti indimenticabili – e indimenticati. In particolare nel nostro Paese sembra non esistere un filone di film horror che abbia una certa dignità; ci si adagia ancora sugli allori – o presunti tali – di Dario Argento senza andare verso una nuova ricerca e verso risultati ancor più innovativi. Ecco perché il lavoro dei sei registi è da definire coraggioso: lanciandosi in un vero e proprio campo minato della cinematografia, e disponendo di mezzi e budget limitati, hanno dimostrato di saper raccogliere delle sfide.

L’innovazione del progetto si può notare anche considerando l’aspetto della distribuzione, in quanto Fantasmi sarà immesso sul mercato direttamente in dvd senza passare attraverso il canale dei cinema. Un importante contributo in tal senso è stato sicuramente dato dal regista Gabriele Albanesi (Il bosco fuori, The Last House in the Woods) che ha creduto nel lavoro e l’ha prodotto, e da alcuni attori italiani emergenti, ma già conosciuti, come Primo Reggiani (Baciami ancora) e Daniele De Angelis (Last minute Marocco). Il film è stato presentato a diversi festival, tra cui il RIFF (Rome Independent Film Festival), Another Hole in the Head (San Francisco), il Fantafestival e l’Italian Horror Film Festival, oltre che alla Cineteca di Bologna.

I registi provengono dal laboratorio cinematografico dell’Università di Roma Tor Vergata, dove alcuni di loro avevano già avuto modo di conoscersi e collaborare, e hanno realizzato cinque storie di fantasmi in cui il tema classico viene declinato secondo le diverse interpretazioni degli autori. I racconti che sono scaturiti sono del tutto eterogenei e capaci di soddisfare i diversi gusti del pubblico: uno scrittore diabolico alla sua morte lascia in eredità al figlio i suoi terribili segreti, un ragazzo in chat si ritrova a chiacchierare con l’amico tragicamente morto suicida poco prima, una sedicente medium si ritrova a fare i conti con gli spiriti evocati, un bambino muto, allontanato ed umiliato da tutti, diventa una leggenda e tre ragazze, coinvolte in un incidente stradale, non riusciranno a sfuggire alla vendetta della loro vittima.

Alcuni dei registi non hanno saputo resistere al gusto dello splatter e ad imitare motivi e contesti dei film horror più famosi, poiché l’accostamento “viaggio on the road nel cuore della notte-hotel dall’aria inquietante” – tanto per fare un esempio – è un cult del genere. Altri invece hanno resistito talmente tanto da produrre corti che di horror hanno solo l’atmosfera, e che si concentrano maggiormente sulla dimensione interiore e sui fantasmi individuali. C’è stato chi, invece, ha saputo fondere la paura che il genere richiede con altri tentativi relativi alla resa paesaggistica di usi e costumi locali, di mentalità.

Le diversità dei cinque corti sono tuttavia ben amalgamate tra loro e sembrano avere un comune denominatore: l’inquietudine. Il terrore non nasce necessariamente da gole tagliate o da interiora messe in bella mostra, ma da una porta socchiusa o da elementi lasciati in sospeso che producono sfumature di suspense che possono avere pari intensità emotiva.

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