Cannes 66 | Only lovers left alive

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In concorso

Regia: Jim Jarmusch

Paese: Inghilterra, Germania

Anno: 2012

Durata: 123 min.

Il cinema di Jim Jarmusch è sempre attraversato da una straordinaria linfa vitale. Ed è ancora più evidente quando rilegge, reinventandoli, archetipi narrativi che sembrano consolidati nell’immaginario. Vampiri, in questo caso. Only lovers left alive ci rapisce e ci ipnotizza da subito con il 45 giri che apre il film, un disco che, girando, diventa un’inquadratura a piombo che ne segue il ritmo.

Adam (Tom Hiddlestone) e Eva (Tilda Swinton) si amano da secoli. Lei custodisce i suoi libri, la sua conoscenza, a Tangeri. Lui è un musicista underground e vive a Detroit.

Due città, diverse per atmosfere e per colori. Ma entrambe ci appaiono, con l’occhio di Jarmusch e per la vicinanza dei due amanti, romantiche e decadenti. E allora spazio e tempo si annullano. I due vampiri, metafore della fragilità e della vulnerabilità dell’uomo, resistono alla decadenza del presente e del mondo in cui devono, comunque, sopravvivere da immortali. Che abbiano a che fare con gli zombie o con un’incosciente sorellina affamata di sangue.

Due stanchi signori della notte, in bilico tra la nostalgia che li lega al passato e l’incertezza per il futuro. Uno sguardo sulla contemporaneità. Con uno spiraglio, però. E che sia un’illusione, solo un continuo ripetersi, a questo punto non ci importa. Only lovers left alive. E con un morso, ne basta uno, si ricomincia a girare.

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