Andrea Rivera | Pillole

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Nicola Dalla Mura Ag. Toiati Andrea Rivera in visita alla redazione del Messaggero.it
di e con Andrea Rivera
24 Maggio, Auditorium Parco della Musica, Roma

Una delle cose più belle che si percepisce è il chiaro apprezzamento del pubblico, sul fatto che Andrea Rivera viene dalla strada. Che sia Ponte Sisto piuttosto che Santa Maria in Trastevere, è in questi luoghi che l’artista ha cominciato a farsi conoscere e a conquistare il pubblico, con quelle stesse composizioni musicali/teatrali che adesso porta sul palco.

Ed è questo il tipo di approccio che il comico-cantante-menestrello romano ha mantenuto per la maggior parte del tempo di “Pillole”, il nuovo spettacolo presentato in data unica il 24 Maggio all’Auditorium Parco della Musica, di Roma.

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Pillole è un excursus sull’Italia, sulla politica, sulla società e sui problemi che il nostro paese – ma anche il mondo – si trova continuamente ad affrontare, raccontati con un approccio ora duro e diretto, ora romantico e poetico, attraverso quella delicatezza e quella dolcezza che l’artista riesce a fondere insieme alla critica in ogni suo lavoro. Andrea fa parte del popolo ma è una voce fuori dal coro che vuole parlare per tutti noi, senza però semplificare un malcontento popolare comune a tutti, piuttosto dandogli il peso e lo spessore che merita.

Il suo innato romanticismo trapela dai suoi monologhi, così come dai pezzi musicali che l’attore scrive e compone. Nonostante i testi siano tutt’altro che spensierati, hanno un intrinseco romanticismo d’altri tempi: quello delle osterie romane di Trastevere prima, e delle borgate poi.

La regia dell’intero lavoro è tipica del suo stile, alternando momenti di improvvisazione estemporanea a sketch montati e lavorati su un preciso stile popolar-diretto – se così si può definire. Non sono mancati momenti d’interazione e coinvolgimento con il pubblico abbinati ad una sana dose di critica e cinismo portati sul palco attraverso alcuni dei suoi più conosciuti ed apprezzati monologhi – tra cui Le Medicine e I Quartieri di Roma – che giocano principalmente su giri di parole, attitudine che caratterizza la drammaturgia di Rivera.

Le sue parole ed i suoi concetti arrivano a tutti: ai buoni ascoltatori, così come ai distratti ed a volte disinteressati spettatori della vita. C’è un modo giusto per coinvolgere il pubblico, un modo universale per farsi ascoltare da tutti? Sì, Rivera lo trova e lo porta in scena in “Pillole” – così come in molti altri suoi lavori -, seguendo la sua naturale predisposizione a dialogare con il pubblico senza i filtri che troppo spesso regolamentano i dettami scenici.

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Le luci, quasi da concerto, hanno contribuito a dare il giusto ritmo ai variegati cambi della messa in scena. L’acustica dell’Auditorium ha sicuramente contribuito all’ottima resa musicale portata sul palco dal comico assieme ai musicisti che hanno accompagnato l’artista per tutta la durata dello spettacolo.

Una pièce irriverente, satirica, critica, divertente e coinvolgente che non mancherà di far uscire il pubblico con un sorriso agrodolce sul viso.

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Autore

Martina Caronna

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