Alessandra Fallucchi | La leggenda del pescatore che non sapeva nuotare

0

Da sinistra Teo Guarini, Domenico Macrì, Agnese Fallongo, Eleonora De Luca

di Agnese Fallongo

regia di Alessandra Fallucchi

con Eleonora De Luca, Agnese Fallongo, Teo Guarini, Domenico Macrì

musiche dal vivo

disegno luci Paolo Macioci

aiuto regia Valentina Lazzari

7 Aprile 2017. Teatro Studio Uno, Roma

Vincitore della Rassegna Teatrale Exit Autori IX Ed. – Cortinscena 2016 e di Short Lab 2017, La leggenda del pescatore che non sapeva nuotare si espande, si evolve, si arricchisce e approda in prima nazionale, come spettacolo teatrale di un’ora, presso il Teatro Studio Uno di Roma.

Tre “nuove” storie si affiancano alla prima, costituendo una tetralogia della cultura popolare del Centro-Sud Italia che ci rimanda al secondo dopoguerra, alla fanciullezza dei nostri nonni, a quei dialetti e tradizioni che, sebbene più numerosi in Italia che nel resto del mondo, stanno tuttavia estinguendosi gradualmente, eredità rifiutate dalle generazioni odierne. Eppure – se è vero che non sai dove vai se non sai da dove vieni, oggi: qual è la nostra casa? Qual è la nostra Itaca? – . Questo interrogativo, rivolto direttamente al pubblico senza essere filtrato da qualsivoglia quarta parete, trama o personaggio, fa da prologo all’intero spettacolo, assieme ad alcune audio-interviste fatte dall’autrice della pièce Agnese Fallongo – a vecchi passanti, commercianti e artigiani, incontrati durante una vacanza nel Sud Italia.

E’ proprio da quelle testimonianze che sono nati Arturo, Maria, Reginella e Mamozio: un pizzaiolo romano della Garbatella che canta come un usignolo; una ragazza cresciuta ballando lo swing nella Sicilia del dopoguerra; una signora napoletana e la leggendaria storia della sua famiglia; un pescatore calabrese che non è in grado di nuotare.

Quattro diversi protagonisti di quattro diverse storie, animate tuttavia da un simile vissuto.

Non è la miseria di quegli anni a fare da comune denominatore, né il rustico panorama meridionale.

E’ piuttosto quell’infinito senso di riscatto, quell’indomita e pesante sofferenza, quella strabiliante forza trovata nell’amore, quella disarmante purezza di intenti, che genera un mondo in cui non ci riconosciamo, ma di cui abbiamo un ricordo inconscio, leggendario, reale.

La leggenda del pescatore che non sapeva nuotare è eco di questo ricordo, che torna vivido davanti agli occhi degli spettatori, che possono riassaporare le passioni umane, come facevano i loro avi.

Ne deriva un pubblico che alterna e unisce risa e pianto, commozione e dolore, astrazione e identità.

Se lo spettacolo nasce come indagine sul senso di appartenenza collettiva e ritorno alle origini, si può altresì identificare un forte senso di ricerca di identità individuale. A partire dagli stessi attori in scena: ognuno recita nel suo dialetto di origine, accompagnato da canti popolari e stornelli che gettano le radici nel passato.

Unica eccezione è la già citata Agnese Fallongo che interpreta una napoletana pur essendo romana.

A tal proposito dobbiamo precisare che la Fallongo ha una conoscenza smisurata dei vari dialetti e che nella stesura del testo è stata lei stessa a tradurre i vari racconti secondo l’idioma di appartenenza degli attori.

Insieme alla Fallongo in scena troviamo Eleonora De Luca, Teo Guarini e Domenico Macrì.

Non è facile trovare degli attori emergenti in grado di gestire una forte carica energetica in perfetta sincronia con una minuziosa tecnica attoriale, oltreché amalgamando il tutto a livello musicale

Ottima prova per tutti. Un plauso aggiunto va a Domenico Macrì che, vincitore del premio come miglior attore sia per Cortinscena 2016 che per Short Lab 2017, riconferma un’interpretazione drammaticamente catartica nel ruolo del pescatore che non sapeva nuotare.

Alessandra Fallucchi è sicuramente fiera di aver diretto questi bravissimi ragazzi.

Complimenti sinceri all’intero cast con l’augurio di rivederli presto in scena.

Print Friendly, PDF & Email
condividi:
   Send article as PDF   

Autore

Tony Scarfì

Lascia un Commento

Continuando ad utilizzare il sito, l'utente accetta l'uso di cookie. Più info

Le impostazioni dei cookie su questo sito sono impostati su "consenti cookies" per offrirti la migliore esperienza possibile di navigazione. Se si continua a utilizzare questo sito web senza cambiare le impostazioni dei cookie o si fa clic su "Accetto" di seguito, allora si acconsente a questo.

Chiudi