Solaris in fabula | Marco Angelini

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Artista: Marco Angelini

Titolo: Solaris in fabula nella rassegna  conTENporary words of art

27-28 febbraio 2015, (ore 16.00-19.00)

Luogo: Sala Santa Rita, Via Montanara

Alle ore 16 presso la sala Santa Rita nel ghetto di Roma, sarà presentata conTENporary words of art, una rassegna video di artisti italiani e internazionali; il progetto è promosso dallo IED Roma, a cura degli studenti del Master in Curatore Museale e di Eventi. All’interno di questa rassegna è da sottolineare la partecipazione di Marco Angelini: classe 1971 e protagonista di molteplici esposizioni tra Roma, Londra, New York e Varsavia, l’artista crede fortemente che l’arte debba svolgere un ruolo sociale e per questo studia il fenomeno metropolitano, facendo delle sue tele un luogo d’incontro tra oggetti di riciclo e colori, colle, polveri. L’interpretazione sociologica, dunque, costituisce il retroterra culturale e formativo di riferimento. Le città sono lo scenario in cui le pulsioni inconsce sopravvivono interagendo con le nuove possibilità offerte dalla tecnologia, per questo esse diventano il nucleo e l’habitat ideale di tutti i paradossi e le contraddizioni umane. L’artista – lontano da critiche o posizioni ideologizzate – crede con forza che l’arte abbia da svolgere un decisivo ruolo sociale: quello di ridonare visibilità alle cose, generare attenzione e creare così nuove possibilità di condivisione, comunicazione e interrogazione. Le opere di Marco Angelini sono state acquisite da diversi collezionisti ed una di esse fa parte della prestigiosa collezione privata della Fondazione Roma (Palazzo Sciarra).

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In questa occasione, Marco Angelini si confronta con la produzione audio-visiva: protagoniste di Solaris in fabula (chiaro riferimento al romanzo di fantascienza di Stanisław Lem) sono le sue opere. Raffiguranti emozioni quali la paura, la rabbia e la sorpresa, le tele scorrono in sequenza e vengono reinterpretate dall’attore polacco Jan Kozaczuk, che con la sua abilità porta lo spettatore a credere che l’opera sia esattamente lo specchio dello stato emotivo. L’attore polacco, che nel video ha dato corpo alle emozioni, si è laureato presso la Scuola di Cinema, Televisione e Teatro “Leon Schiller” di Łódź e ha sviluppato, nei primi anni di attività, sul palco del Teatro Studio e del Teatro Nuovo di Varsavia, le tecniche drammatiche, collaborando con i più eminenti registi teatrali polacchi, tra i quali ricordiamo Maciej Prus, Zbigniew Brzoza e Adam Hanuszkiewicz. Si è successivamente dedicato alla sperimentazione teatrale affiancando al teatro d’impostazione classica nuove espressività e l’utilizzo di tecnologie moderne. Il video della performance è stato interamente realizzato grazie al supporto del regista Luca Rossi.

Come afferma la curatrice del progetto, Giusy Emiliano: “La rabbia, l’accettazione, la paura, l’attesa tutto prende forma grazie alla recitazione dell’attore che spinge il pubblico a un chiaro ed esplicito posizionamento”.

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Autore

Carmen Capacchione

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