The square

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Fino a Mercoledì 5 Marzo, è in programmazione al Nuovo Cinema Aquila di Roma The square, documentario di Jehane Noujaim sulla rivoluzione egiziana. In un lavoro straordinariamente intenso e dall’enorme rilevanza storica, la giovane regista racconta le recenti vicende politiche dell’Egitto attraverso la testimonianza diretta dei protagonisti di un evento epocale, con un’attenzione totale al reale svolgersi dei fatti e uno sguardo delicato sulla complessa natura della discordia.

The Square, di Jehane Noujaim, Egitto/Usa 2013, 108’

Montaggio: Christopher de la Torre, Ingy Wedan, Karim Fanous, Mohamed E-Menesterly, Mohammed el Manasterly, Pedro Kos, Pierre Haberer, Shazeya Serag, Stefan Ronowicz

Fotografia: Muhammad Hamdy

Musiche: H. Scott Salinas

Produzione: Noujaim Films, Worldview Entertainment

The square racconta con straordinaria finezza la storia della rivoluzione egiziana iniziata nel Gennaio del 2011. Non si tratta di una ricostruzione a posteriori della vicenda, ma di una vera e propria testimonianza diretta: la regista Jehane Noujaim, affiancata dal suo cameraman, ha optato per la soluzione più rischiosa ed efficace, quella di filmare il reale svolgersi degli eventi, dalle iniziali – e sempre più insistenti – manifestazioni in piazza Tahrir, alla caduta di Mubarak, dal provvisorio governo militare all’elezione del neo-presidente Morsi, fino alla sua successiva destituzione avvenuta nell’estate del 2013.

Attraverso il lavoro della giovane regista, abbiamo dunque modo di ripercorrere tre anni di storia egiziana, senza filtri né forzate impostazioni ideologiche. Il criterio è il puro sguardo sull’accaduto, guidato da un’attenzione alla mera nudità e crudezza dei fatti. Significativa in tal senso è la totale assenza di una voce fuori campo che guidi lo spettatore lungo il percorso. Non c’è alcun indirizzamento da parte dell’autore; cogliamo semmai la volontà di disorientare e di sconcertare il pubblico,  ponendolo dinanzi a uno spettacolo tremendo, il dispiegarsi effettivo della legge della contrapposizione. Prima ancora che buoni e cattivi, nella “piazza” incontriamo polemos, la discordia.

C’è da dire, a onor del vero, che attraverso le parole e gli sguardi dei tre protagonisti della pellicola  – il giovane Ahmed Hassan, l’attore angloegiziano Khalid Abdalla e il membro della Fratellanza Musulmana Magdy Ashour – siamo indotti a simpatizzare per la rivoluzione e per la diffusa esigenza di libertà che il popolo egiziano rivendica dopo 30 lunghi anni di regime. Tuttavia, resta sempre sullo sfondo il senso tragico di un’irriducibile “ragione dell’altro”, un conflitto di posizioni che ritroviamo, in una forma interiorizzata, nella complessa figura di Magdy, diviso com’è tra le istanze della rivoluzione e l’impostazione conservatrice della Fratellanza Musulmana di cui è membro attivo da anni.

A un occhio attento, un film come The square non può non risultare qualcosa di più che un classico documentario storico. La sua rilevanza in tal senso è fuori discussione, specie in virtù della corruzione politica dei media locali, che nel corso di questi anni hanno spesso nascosto al mondo l’entità reale degli accaduti. Ma ben oltre l’intento documentaristico, il film rivela un’autentica dimensione testimoniale, laddove ad essere raccontato è soprattutto l’intricato e spesso incomprensibile universo del conflitto, della discordia infinita, della frammentazione. “La piazza”, vista dall’alto – come in alcune splendide inquadrature che impreziosiscono il lavoro anche sotto il profilo strettamente filmico – rivela la sua natura simbolica ed analogica: è un’immagine della vita.

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Autore

Ludovico Nisi

Studente di filosofia, musicista se capita.

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