Teatri di vetro 10 | Walter Paradiso | Trascrizione del silenzio

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di Walter Paradiso

coreografia di Federica Cucinotta, Churui Jiang

con Federica Cucinotta, Churui Jiang

musica e suono dal vivo Alessandro Altarocca

produzione Triangolo Scaleno teatro.

2 Ottobre 2016, Carrozzerie N.O.T. Roma

 

Trascrizione del Silenzio – lavoro ospite della decima edizione del festival romano Teatri di Vetro – è un viaggio alla ricerca di una quotidianità e di un’identità perduta all’interno di un sogno. Il viaggio è diviso in cinque tappe, o capitoli, durante le quali verranno visitate le città di O, N, M, S, L, G, in una narrazione che ricorda molto Le città Invisibili, di Italo Calvino. Le tappe sono a loro volta legate ai cinque sensi e ai cinque elementi, aria, acqua, terra e fuoco, gli unici che sembrano restituire un’identità, un filo conduttore che lega tra loro le città e i viaggiatori.

Una parte introduttiva, la visualizzazione di un video, precede l’inizio dello spettacolo, quasi come un prologo.

La musica che Walter Paradiso porta in scena è composta da suoni spezzati, rimbombanti, destinati a ripetersi all’infinito, esattamente come la coreografia: delineata in gesti che sembrano incompleti, perduti nello spazio in cui si trovano. L’atmosfera che ne nasce è inconscia e onirica e crea in chi guarda uno stato di estraniamento che non cade mai nella distrazione.

Il video proiettato durante l’esecuzione del lavoro accompagna e narra, attraverso immagini e parole, il viaggio di questi viandanti: ciò che viene proiettato rafforza la nota onirica dello spettacolo, calando lo spettatore in un vero e proprio sogno lucido.

La coreografia risulta precisa e pulita, carica di tensione e allo stesso tempo di leggerezza, i due corpi delle danzatrici entreranno pochissime volte a contatto, creando una forte carica emotiva nell’attesa di questo sfiorarsi effimero.

Nel complesso la performance risulta ben amalgamata e omogenea. Il pathos è scandito dalla musica che accompagna la danza, la quale, solo a tratti, diviene un po’ troppo meccanica e poco espressiva. Il ruolo narrativo è interamente svolto dal video che dà voce ai pensieri e alle emozioni dei viaggiatori. Indubbiamente, senza il supporto audiovisivo, lo spettacolo sarebbe stato un po’ troppo ermetico e fine a se stesso.

Qui il link al “cosa vorresti che restasse” chiesto a Paradiso.

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Autore

Ottavia Coteni

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