R. Lagattolla F. Biagianti | Young Syrian Lenses @ RIFF 2015

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Young_Syrian_Lenses

Young Syrian Lenses

Siria 2014, 53′

Documentario

 

Young Syrian Lenses è un eccezionale documentario girato e montato un anno fa sulla mancata rivoluzione siriana. Ruben Lagattolla, documentarista di lunga esperienza in vari campi profughi, passato il confine turco per organizzare una mostra fotografica che documentasse l’orrore siriano, che nessun network racconta più, si ritrova senza più il luogo deputato per mostrare le immagini e decide così di raccontare quel che vede e che vive nei quindici giorni di permanenza in quei territori. Raggiunta Aleppo, la capitale del nord della Siria, le immagini raccontano il coraggio e l’abnegazione di uno sparuto gruppo di reporter televisivi che cercano di documentare la quotidiana confusione e disperazione di un popolo ormai assuefatto dalla guerra quotidiana. Le giornate sono scandite da corse continue tra le rovine della città nuova, quanto mai esausta e disorganizzata: barili esplosivi pieni di schegge e oggetti contundenti che continuamente vengono lanciati dagli elicotteri governativi tra la gente che rimane ferita e uccisa e tuttavia resta, non fugge e cerca di continuare a sopravvivere come può. Mentre l’esercito presiede la città vecchia, quel che resta di Aleppo sono cumuli di macerie, fumi, urla e ululati di sirene.

Il girato è stato montato insieme a Filippo Biagianti, reperito in rete tramite un post e marchigiano come Ruben, con il quale firma anche la sceneggiatura. Una moderna questione palestinese che non avrà fine se non quando, secondo i registi presenti in sala, chi ha il potere di metter fine alle cose deciderà per una direzione o un’altra. Per ora regna un’anarchia primordiale. Una delle più antiche città del mondo, patrimonio dell’Unesco è vittima tanto quanto gli esseri umani che ci vivono di questa assurda attività umana: la contrapposizione tra chi impone la libertà e chi la rivendica.

Nei titoli di coda sono state rese visibili alcune foto che avrebbero dovuto far parte dell’esposizione fotografica e che, nonostante dal punto di vista semantico sembri pleonastico fare una mostra di foto di guerra in un paese in guerra e durante la guerra, dal punto di vista etico ed estetico hanno una valenza eccezionale e meriterebbero di esser viste in ogni dove. Come il documentario d’altronde.

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Autore

Enea Tomei

Enea Tomei, poeta. Mai laureato in filosofia del diritto, scrittore, attore, fotografo, critico con se stesso e delle arti che gli piacciono. Cura la sezione musicale del Festival della scena contemporanea Teatri di Vetro, è caporedattore foto della webzine Nucleo, scrive canzoni, suona e straparla nella band folk ‘n rock PHAKE. Autodidatta in tutto, anzi DIY (anche se il diplomino dell'accademia teatrale ce l'ha), non crede nella reincarnazione ma pratica il miracolo e la telepatia. Consiglia la psicoterapia. Ha mandato tutti e tutto a quel paese per ritrovarsi al punto da cui voleva partire più di vent'anni anni fa. Contento, sì ma più vecchio...

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