Mondo Bizzarro Gallery: XVIII Anniversary Show

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La Galleria Mondo Bizzarro ospita fino al 26 febbraio il XVIII Anniversary Show, una mostra collettiva di alcuni protagonisti della rivoluzione pop surrealista, che hanno esposto le loro opere nella galleria durante questi anni. I curatori regalano così al pubblico un tuffo policromatico nella raffinata capacità dell’essere artista e del fare artistico nella scena contemporanea.

Titolo: XVIII Anniversary Show

Artista: Saturno Buttò, C215, Ray Caesar, Erica Calardo, Yoko d’Holbachie, Dilka, Ron English, Shepard Fairey, Max Ferrigno, Gabriels, Michele Guidarini, Hogre, JB Rock, Lucamaleonte, Luisa Montalto, Scott Musgrove, Marion Peck, Jan Saudek, Natalie Shau, Ania Tomicka, Elio Varuna, Takato Yamamoto

fino al 26 febbraio

@ Galleria Mondo Bizzarro, Via Sicilia 251

La ricerca d’avanguardia è il suo cavallo di battaglia. La competenza nel cogliere la genialità in ogni singolo artista è la sua intelligenza. La scelta della curatela di personali, eccentriche e coinvolgenti, è la sua carta d’identità.

Con queste caratteristiche la Galleria Mondo Bizzarro si inserisce all’interno del panorama culturale romano, come il locus amoenus dove ogni autore esprime il modo più originale e originario di essere artista e, grazie alle opere esposte, ogni spettatore sogna.

La sala di Via Sicilia, per il XVIII Anniversary Show, si è trasformata nel palcoscenico di un viaggio nel tempo e nello spazio: in basso, lungo le pareti della stanza, una striscia cronologica indica e ci accompagna tra le opere di autori italiani e internazionali, che sono stati esposti durante questi diciotto anni. Ed è come aprire un libro sulla storia dell’arte iper-contemporanea: Underground art, lowbrow, street e urban art, fotografia erotica e pop surrealism nei disegni di Saturno Buttò, Lucamaleonte, Ron English, Dilka, Erica Calardo, Natalie Shau, Michele Guidarini, solo per citarne alcuni.

La sperimentazione di ogni autore dona vita a personaggi e paesaggi onirici, fantastici, estremamente erotici, surreali, violenti, propagandistici, silenziosamente urlanti: sono “mondi bizzarri”, gli stessi in cui ogni artista svela e racconta la sua più profonda verità. E così viene voglia di perdersi in essi. Restiamo sconvolti dalle bambine già adulte che Dilka dipinge: selvagge nella loro purezza ma malinconiche, tristi, angosciate nello sguardo dialogano con le donne/bambine delle favole di Natalie Chau, sensuali e inappagate, erogene. Ma la donna in queste esposizioni non è solo oggetto di desiderio o soggetto di delirio: diventa simbolo dissacrante. La madre di Dio è per Saturno Buttò l’emblema di un irresolubile contrasto: la bellezza della donna sacra, anche se soffocata da un velo, è eroticamente dirompente nello sguardo, per cui non può essere negata neanche se mettiamo un ago nei suoi occhi ammalianti, come fa Michele Guidarini ne L’amore vince sempre; e se imprigionassimo la figura femminile in un abito da suora, come dipinge J.B Roch? L’apparenza non ci inganna: l’esplosione di amor/sesso profano è travolgente.

La Galleria dà dunque voce a opere che parlano un linguaggio inesorabilmente moderno, rivoluzionario, che si fa carico di concetti complessi da comunicare alla società odierna. E per rendere più fruibile tutto ciò al pubblico interviene la carica espressiva del colore: la cromia degli oli su tela di Ron English, incentrata su pennellate lucenti di rosso, giallo e blu, denuncia il consumismo nocivo (opera Mc Dissest) di Mc Donald; gli oli su tavola di Yoko d’Holbachie ci trasportano in una dimensione virtuale, come se fossimo in un videogioco popolato da puerili e rassicuranti mostri colorati; l’acrilico su legno di Max Ferrigno indaga – attraverso l’uso di immagini semplici, prese anche dalla memoria popolare, come fumetti o elementi circensi – stati inconsci e sopiti dell’io: così quella che di primo impatto sembra solo una ciambella rosa esplode nell’occhio dello spettatore in una polisemia di senso (Pink Hole).

Abbandoniamoci dunque a questo viaggio, dove ogni concetto è relativizzato: sacralizzando il profano, ogni opera ci schiaffeggia artisticamente a prendere coscienza della realtà.

Auguri dunque alla Mondo Bizzarro, che nei suoi diciotto anni ha già raggiunto, molto prima di noi, l’età della maturità. 

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Autore

Valentina Cucchiaroni

Caporedattrice della sezione Arte di Nucleo Artzine, appassionata della scena artistica contemporanea, ha studiato filosofia teoretica alla Sapienza di Roma.

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