Intervista a Andrew Abramov

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Andrew Abramov è un artista e fotografo russo. Si è laureato presso l’Università Statale di Arte e Cultura di Mosca nel 2010. Premiato dal comitato scientifico, è rientrato tra i quattro vincitori del concorso internazionale Centro-Periferia, promosso da Federculture.

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Vai al report e reportage fotografico dell’inaugurazione della mostra Centro-Periferia 2012

 

Cecilia Carponi: Could you briefly report and explain your creative technique?

Andrew Abramov: In my works, I do not use digital manipulation, and I do not create the objects that get into my pictures. I take things that already exist in the urban environment as the basis of my landscapes. I work with the conglomeration of spots, lines and geometric objects which are all around us in our daily lives. I work primarily with our perception of photography, with the stereotype perception of space and objects, which we all have because of the global image fulfillment of our lives. In my works I reassign the meaning of things, I create another reality that differs from our world – it is a photographic reality. For me, this reality of “simulators” is a space that can reflect my spiritual, not material essence. I take pictures quite spontaneously, but then, when I work at the series, I carefully organize the images, so that they reinforce each other to create a strong visual and semantic links between them. So that each series becomes a single piece of art.

C.C.: How would you define your experience with Federculture?

A.A.: Experience with Federculture was of course positive for me. This was a wonderful opportunity to make a good exhibition, and also to get an adequate evaluation of my works. I can only thank Federculture.

C.C.: What do you think about Italian art system?

A.A.: I find it difficult to judge art system in Italy, because I do not live there. But from what I’ve seen, I want to say that you have a lot of exhibition space, a lot of organizations that are engaged in the support and development of art. You have an interest in innovations. And this is very important. Unfortunately, I couldn’t find much about the market of art photography in Italy, about the galleries which are interested in selling art photography, or some people who want to buy it.

Traduzione:

Cecilia Carponi: Potresti spiegare brevemente la tua tecnica creativa?

Andrew Abramov: Non modifico digitalmente i miei lavori, e non creo degli oggetti da inserire nelle mie foto. Piuttosto, prendo cose che già esistono all’interno dell’ambiente urbano, come fondamento dei miei paesaggi. Lavoro con insiemi di punti, linee e oggetti geometrici che circondano la nostra quotidianità. Soprattutto, sfrutto la nostra percezione della fotografia, dello spazio e degli oggetti, stereotipi che tutti abbiamo a causa di un’immagine globale che riempie le nostre vite. Nelle mie opere provo a riassegnare alle cose il loro significato; creo un’altra realtà che si differenzia dal nostro mondo – si tratta di una realtà fotografica. Per me, questa realtà dei “simulatori” è uno spazio in grado di riflettere la mia essenza spirituale, non material. Mi capita di fotografare in modo abbastanza spontaneo, ma quando lavoro sulle serie, organizzo attentamente le immagini, in modo che si rafforzino vicendevolmente, per creare tra di esse dei legami visivi e semantici forti. Ed ecco che ogni serie diviene un singolo pezzo d’arte.

C.C.: Come definiresti la tua esperienza con Federculture?

A.A.: La mia esperienza con Federculture è stata certamente positive per me. Ho avuto la meravigliosa opportunità di partecipare a un’ottima mostra, e di ottenere un’adeguata valutazione dei miei lavori. Posso solo ringraziare Federculture.

C.C.: Che idea ti sei fatto del sistema artistico in Italia?

A.A.: È difficile per me giudicare il sistema artistic in Italia, dal momento che non ci vivo. Ma da quanto ho potuto vedere, avete molti spazi in grado di ospitare mostre, molte organizzazioni impregnate nel supporto e nello sviluppo dell’arte. C’è un grande interesse nei confronti dell’innovazione, e questo è molto importante. Purtroppo, non mi è stato possibile trovare un mercato di arte fotografica in Italia, o delle gallerie interessate nella compra-vendita di opera fotografiche, o anche più semplicemente delle persone che volessero comprare.

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Autore

Redazione

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