A. Egoyan | Devil’s knot

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devilsknotDevil’s Knot – Fino a prova contraria, di Atom Egoyan, USA 2013, 115′
 
Produzione Elizabeth Fowler, Richard Saperstein, Clark Peterson, Christopher Woodrow, Paul Harris Boardman
Distribuzione Notorious Pictures
 
In uscita nelle sale cinematografiche l’8 Maggio

A West Memphis, nell’Arkansas, il 5 Maggio del 1993 scompaiono tre bambini di otto anni. Il giorno dopo, i tre piccoli corpi senza vita vengono ritrovati nelle acque di un torrente, non molto lontano dalle loro case. Lo spettacolo è raccapricciante: i bambini sono nudi, i polsi legati alle caviglie con i lacci delle loro scarpe e sul corpo vi sono i segni di violente percosse. In una cittadina conservatrice e bigotta, la polizia e gli abitanti si convincono che si tratti di un rituale satanico e le indagini si concentrano su tre adolescenti emarginati. Nonostante l’assenza di prove e le confessioni piene di inesattezze, “I Tre di West Memphis” vengono dichiarati colpevoli. Damien Echols, ritenuto il capobanda, è condannato a morte e gli altri due all’ergastolo.

Atom Egoyan reinterpreta in chiave drammatica un caso che ha sconvolto l’opinione pubblica e attirato da subito l’attenzione dei media negli Stati Uniti. Devil’s knot, il nodo del diavolo, è un nodo che non può essere sciolto, esattamente come questo caso giudiziario in cui, nonostante il rilascio dei tre ragazzi nel 2011, la verità sembra essere sempre più lontana. Senza approfondire la psicologia dei personaggi, il film si concentra sul processo, sulle prove manomesse, sulle false testimonianze, sviluppando un discorso sul concetto di verità e su come quest’ultima possa essere manipolata e nascosta nonostante l’evidenza dei fatti.

Fra tutti emergono due personaggi, che rappresentano gli eroi della vicenda. Pam Hobbs, interpretata da Reese Witherspoon, è la madre di uno dei bambini uccisi, ma ha il coraggio di andare contro la propria comunità mettendo in dubbio la versione dell’accusa. Ron Lax, interpretato da Colin Firth, è invece un investigatore privato che prende a cuore il caso perché non accetta che un adolescente possa essere condannato a morte, indipendentemente dalla sua colpevolezza o meno.

Devil’s knot è un prodotto ben riuscito, anche grazie ad un cast davvero eccezionale e all’abilità del regista nel dosare sequenze all’interno del tribunale e sequenze all’esterno, senza mai risultare noioso o monotono, rischio notevole data la scelta di concentrarsi sulle fasi del processo. Infatti, escludendo le crude e scioccanti immagini iniziali, il film si configura come un’indagine nell’indagine e per questo Egoyan sente la necessità di essere il più obiettivo possibile. In quest’ottica, quindi, il fatto che lo spettatore non riesca ad immedesimarsi nei personaggi può risultare, piuttosto che un difetto, un effetto voluto dal regista stesso.

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Autore

Marta Palamidessi

Laureata in Letteratura Musica e Spettacolo. Studentessa di Editoria e Scrittura.

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